L’anno della Lazio si sta per chiudere con il botto, sia dal punto di vista positivo che negativo. Perché nei prossimi giorni, prima di Natale, dovrebbe arrivare l’ufficialità del rinnovo di Maurizio Sarri per altri due anni. Un prolungamento fino al 2025, un forte segnale che il Presidente Lotito ha voluto dare ai tifosi, ma soprattutto ai proprio giocatori.

Perché a far discutere in casa Lazio sono stati alcuni comportamenti avvenuti durante la cena di Natale della scorsa settimana, quando diversi calciatori, tra cui Sergej Milinkovic-Savic, hanno abbandonato l’evento prima della fine, ma soprattutto prima che prendesse la parola il Presidente Lotito.

Sono arrivate le scuse, è arrivata la multa e come ogni anno sono arrivate anche le voci di mercato sul serbo: dopo sei anni alla Lazio in cui ogni estate doveva abbandonarla, puntuali sono arrivate le sirene dei club italiani e stranieri che vorrebbero il centrocampista biancoceleste.

Dopo la partita vinta contro il Genoa, invece, le polemiche di fine anno le ha portate anche Francesco Acerbi, con una reazione a zittire i tifosi dopo il gol segnato ai liguri. Anche in questo caso, scuse arrivate, ma la frattura con l'ex Sassuolo deve ancora rimarginarsi.

Ma a parte questo, il rinnovo di Sarri certifica la programmazione della società che vuole puntare su un unico uomo al comando, rinunciando evidentemente anche a qualche suo pezzo pregiato. I risultati della Lazio sono altalenanti, ma il binomio Lotito-Sarri è realtà e lo sarà anche nei prossimi anni. Ovviamente non basta solo il prolungamento del contratto per garantire successi: l'allenatore c'è, la volontà pure, ma poi servono i fatti. A Maurizio Sarri serve affiancare una squadra di tutto livello, chiaramente rispettando i soliti parametri a cui siamo ormai abituati.

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