Il capitano della squadra che ha fatto la leggenda. Stefano Mauri è l’uomo che ha alzato la Coppa Italia 2013, che la Lazio conquistò battendo in finale la Roma. Il derby più importante della storia del calcio romano, l’unico che ha assegnato un titolo. Quello che si disputerà domani all’Olimpico (alle 18, tv su Dazn) è meno importante e sentito, ma trasmette comunque tanta elettricità. Perché biancocelesti e giallorossi vivono un momento delicato e i tre punti sono determinanti. «Pur non giocando più con la Lazio dal 2016 il derby è, ancora oggi, la partita che seguo con più emozione e interesse - racconta Mauri -. Mi segno sempre la partita sul calendario per riuscire a essere allo stadio. Ci sarò anche domani. Quando posso, vado sempre a vedere la mia Lazio».

E che impressione le fa? «Vive un momento un po’ altalenante. La squadra fa bene la fase di costruzione, manca dalla trequarti in su. Il possesso palla spesso è buono, ma segna troppo poco. Questo però è normale perché Sarri è maniacale nella fase difensiva. Ho visto diversi allenamenti a Formello e quella per lui è la priorità».

Che pensa del momento di Immobile? «Ciro non si discute, per quel che ha fatto e farà. Nel corso dell’anno si vivono momenti di difficoltà, è normale. Inoltre se la Lazio fatica dalla trequarti in su, la colpa non può essere sua. Credo che dopo la partenza di Milinkovic alcuni meccanismi tattici non siano ancora ben oliati e questo penalizza l’attacco. Ci vuole tempo».

Schiererebbe lui o Castellanos come titolare, dall’inizio? «Immobile, senza dubbio. E credo che giocherà. Sono convinto che da qui a fine anno segnerà molto. Magari non farà 30 gol, ma fra i 15 e i 20 ci arriva».

Chi il suo preferito fra i nuovi? «Guendouzi: sta facendo molto bene, ha capito cosa vuole Sarri e ha personalità. Quando avrà capito a fondo il campionato italiano conquisterà tutti i tifosi».

Che opinione ha della Roma? «Ha uno degli attacchi più forti del campionato. Dybala però ha qualche problema fisico, così come Pellegrini. La Roma non è bella da vedere, ma davanti è pericolosa».

La Lazio non potrà giocare i derby come lo scorso anno... «Lukaku in area di rigore è pericoloso. Sa prendere posizione e difendere palla. Poi calcia o serve i compagni. Va tenuto il più lontano possibile dall’area. La Lazio l’anno scorso difese bassa...».

Quali sono i suoi derby preferiti? «Vivere l’attesa di queste partite è bello a prescindere. Rappresentare i tifosi nel derby è una responsabilità importante. Poi ovviamente è meglio vincere, ma la tensione e l’adrenalina di quei momenti è il bello del nostro mestiere».

Chi è favorito? «Non c’è mai un vero favorito».

Lo riporta il Corriere della Sera.

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