CorSera | Lotito: "Biglietti cari? Capisco i tifosi ma la Lazio ha un valore da difendere"
Un controsenso. Benché abbia fatto registrare il record di abbonamenti della gestione Lotito (andando oltre le 30mila tessere vendute), la Lazio fa più fatica a riempire l’Olimpico. Sovrapponendo le 5 partite casalinghe disputate in questa edizione della serie A alle stesse della scorsa, c’è un calo. Sia contro il Torino sia contro la Fiorentina si sono radunati allo stadio oltre 10mila tifosi in meno rispetto a un anno fa. Stabili le presenze contro il Monza, leggermente di più nella stagione in corso contro l’Atalanta. Poi c’è la gara con il Genoa, che nel 2022-23 era in B: contro 2 delle 3 retrocesse nell’ultimo torneo la Lazio aveva portato più persone allo stadio (meno solo con la Sampdoria).
Da inizio stagione la società ha fissato a 40 euro il costo dei biglietti per i settori popolari in campionato, arrivando a chiederne 45 per la prossima sfida di Champions con il Feyenoord e 50 per l’esordio a settembre con l’Atletico Madrid. Ecco spiegato perché, nonostante il maggior numero di abbonati, c’è meno partecipazione allo stadio.
I tifosi protestano per il caro biglietti, il presidente Claudio Lotito risponde: «La Lazio ha un valore, lo ha il marchio - ha spiegato al Corriere della Sera - I biglietti non possono costare meno di quelli che vendono le squadre al nostro livello. Svaluteremmo il marchio e sarebbe un autogol. Il vero problema sono le tante partite ravvicinate, che ovviamente diventano una spesa non indifferente per il tifoso. Ne siamo consapevoli e stiamo studiando una soluzione che possa aiutare la gente. Lo stadio però ha un costo fra sicurezza, steward, affitto dell’impianto e altro. Questo i tifosi lo devono capire. Stiamo cercando una soluzione, ma non è semplice come può sembrare».
Per il pubblico, effettivamente, questa stagione è particolarmente esosa. In Champions c’è, per evidenti motivi, più partecipazione di quanta ce ne fosse in Europa o in Conference League. Per interesse e partecipazione è come e la Lazio quest’anno giocasse ancor più partite. E sono gare che pesano e che, dovendo scegliere, portano più di qualcuno a rinunciare ad andare in campionato. I tifosi però aspettano concretamente la mossa della società per stare accanto alla squadra. Contro il Feyenoord martedì prossimo - sfida probabilmente decisiva per il futuro della Lazio in Champions - sborsare 45 euro a pochi giorni dal derby non è scontato: in molti dovranno fare una scelta e rinunciare a una delle due partite.
C’è poi anche la questione relativa alla scritta «Expo 2030» che resta viva. Il prossimo 28 novembre il Bie deciderà a chi assegnare la manifestazione: al momento, però, la scritta, che il presidente voleva mettere sulla maglia, ancora non si vede. «Noi abbiamo fatto tutto quello che c’era da fare - spiega ancora Lotito - Non so perché il comitato responsabile non ci abbia risposto. Siamo in attesa. Se non sono interessati noi non possiamo stamparci la scritta sulla maglia a dispetto dei santi». In campionato, da qui all’assegnazione, la Lazio giocherà ancora solo tre partite. Il tempo ormai stringe. Corriere della Sera/Elmar Bergonzini