Il Tempo | Lazio, Felipe Anderson guida la volata
Non c'è Lazio senza Felipe Anderson. Ormai sembra diventato quasi un assunto, senza voler per forza di cose scomodare i proverbi. Difficile da credere che da quando è tornato il brasiliano abbia disputato tutte le partite giocate dai biancocelesti tra campionato e coppe. Il sempre presente, l'uomo a cui Sarri non può assolutamente rinunciare. E non ci rinuncerà nemmeno in questo finale di stagione. Mancano quattro partite al termine della Serie A e, salvo disgrazie, l'ex West Ham e Porto le giocherà tutte. Se n'è andato solo per un paio d'anni, è mancato tanto al popolo biancoceleste e poi è tornato a casa, tra indizi social all'ombra del Colosseo e qualche like ai tifosi che gli chiedevano a gran voce di vestire ancora la maglia che gli appartiene. Oggi Pipe è un patrimonio enorme per la squadra di Sarri, un faticatore esemplare che non solo è sempre presente, ma anche decisivo. Fin qui 9 gol in campionato e 3 nelle coppe, mai così tanti in carriera in una singola stagione (massimo 11 nella sua parentesi laziale precedente e 10 con gli Hammers), ha giocato 48 gare su 48 ufficiali (42 da titolare e 6 da subentrato) della scorsa stagione, 46 su 46 in quella in corso (solo 3 dalla panchina). Onnipresente e versatile, anche quando c'è stato il bisogno di sostituire Immobile al centro dell'attacco. Si è adattato senza mai fare un fiato. Gli è bastato tornare in Italia per ritrovarsi. Fosse stato per lui non se ne sarebbe mai andato. Qualche incomprensione di troppo con Simone Inzaghi, poi il ritorno a Formello proprio su richiesta di Sarri. Che in questo rush finale si aggrapperà ancora al suo numero 7. È stato l'unico a salvarsi nella sfida di sabato scorso col Milan e al termine della gara ci ha messo la faccia. «Non penso che siamo i favoriti per arrivare in Champions - aveva detto Felipe - le squadre che affronteremo sono formazioni che ci hanno messo in difficoltà nel girone d'andata. Saranno delle finali, delle partite toste da giocare, dovremo essere intelligenti, provare a imporre il nostro gioco. Lazio costretta a fare la partita? Dobbiamo fare il nostro gioco, siamo bravi con la palla, a chiudere le linee di passaggio e in tante altre caratteristiche». Intanto oggi la squadra tornerà ad allenarsi nel centro sportivo dopo le 24 ore di riposo concesse dal tecnico. Da valutare ci saranno le condizioni di Cataldi, anche se in questo momento è difficile pensare di poter fare calcoli e valutazioni. Contro il Lecce bisogna aspettarsi in campo sia Luis Alberto che Milinkovic, mentre davanti la tentazione di cambiare qualcosa c'è. Pedro scalpita per una chance dall'inizio, ma togliere Zaccagni non è un'opzione. L'ex Verona aveva saltato la rifinitura pre Milan per poi scendere regolarmente in campo senza neppure un allenamento sulle gambe. Immobile è molto lontano dalla forma migliore, ma anche in questo caso sarebbe strano vederlo partire dalla panchina. L'unico dubbio quindi potrebbe riguardare la difesa, con Lazzari che si gioca una maglia con Hysaj e Marusic. Non va esclusa nemmeno l'idea Pellegrini, che fino a oggi si è visto molto poco. Fronte biglietteria, in vista del prossimo match di campionato, in programma venerdì sera, la società ha fatto sapere che sarà possibile acquistare due tagliandi interi in Tribuna Monte Mario alla tariffa ridotta di 99 euro. Il Tempo/Daniele Rocca