Lazio, per imparare il Sarrismo serve tempo: fuori dalle coppe, si preparano le partite con una settimana di distanza
Uno dei problemi per assimilare i dettami di Maurizio Sarri era quello di non avere abbastanza tempo, durante la settimana, per allenarsi. Giocare ogni tre giorni non ti permette di stare sul campo tanto quanto il tecnico della Lazio vorrebbe, così da allenare i suoi giocatori su schemi tattici e automatismi per i quali bisogna ripetersi più volte. Preparare le partite in così poco tempo non lo permette, soprattutto quando devi svolgere lavoro atletico per essere pronto e non rischiare infortuni, andando, appunto, a diminuire le ore sul resto.
La Lazio purtroppo è uscita sia dalla Coppa Italia che dall'Europa League. La prima dopo un sonoro 4-0 subito a San Siro contro il Milan, la secondo invece per il doppio scontro con il Porto. Da qui alla fine della stagione ci sono 10 partite che Maurizio Sarri potrà preparare avendo a disposizione quasi sempre sette giorni consecutivi: già con il Venezia la distanza tra la trasferta con il Cagliari e quella allo Stadio Olimpico vedrà passare 8 giorni, anche se i primi sono stati di riposo per i calciatori biancocelesti. Dopo la partita di domani ci sarà il derby con la Roma del 20 marzo alle 18:00 dopo sei giorni, poi Sassuolo, Genoa, Torino, Milan ad aprile e Spezia, Sampdoria, Juventus e Verona a maggio.
Tutte tra i sei ed i sette giorni, quindi la possibilità di affinare i meccanismi che nella Lazio si sono iniziati a vedere già da gennaio. La corsa europea è complicata, con la Champions League lontana 10 punti (in attesa del match di domani) e l'Europa League ad un passo ma con Atalanta, Roma e Fiorentina che danno un gran filo da torcere.