Il Messaggero | Polveriera Lazio
Situazione difficile in casa biancoceleste: agli infortuni e alle ultime sconfitte si uniscono le dimissioni di mister Sarri
Mandas dovrà sostituire per i prossimi 30-40 giorni Provedel, uscito in stampelle e in ambulanza dall’Olimpico. Scongiurata la frattura alla caviglia dagli esami immediati in Paideia, ma c’è l’interessamento importante di un legamento. La prossima settimana previsti nuovi accertamenti, una volta riassorbito il liquido nel malleolo: l’obiettivo è riaverlo al derby, ma serve un miracolo. Il 7 aprile, senza l’amuleto Sarri, rischia di diventare un’impresa vincerne un altro. L’ultima volta, ai quarti di Coppa Italia lo scorso 10 gennaio, era stato decisivo Zaccagni con un rigore dal dischetto. Mattia è tornato in forma, è stato uno dei pochi a salvarsi contro l’Udinese nel primo tempo, ma non sono piaciute a molti tifosi le sue risposte a Martusciello: «Ma che vuoi?», si vede in un video. Ora la società vuole riportare il rigore e il rispetto dentro Formello, verso chiunque sarà il prossimo tecnico. Da qui in poi, non si guarderà più in faccia nessuno. Nel mirino ci sono anche i rendimenti di Lazzari e Vecino, altri due che potrebbero salutare insieme a Pedro.
Ricorso difficile
Eccezion fatta per Kamada, in scadenza di contratto, la rivoluzione non riguarderà l’ultimo mercato estivo. Rovella è ai box (insieme a Patric) per la pubalgia e sta mancando, ma i rinforzi sono gli unici ad aver messo sempre il fritto e ad aver tenuto a galla la Lazio. Guarda caso, una volta venute meno la carica e la corsa di Guendouzi in mezzo al campo, è finito tutto. Il francese oltretutto difficilmente ci sarà a Frosinone sabato: domani si discuterà il ricorso contro la squalifica per due giornate, difficilmente verrà accolto. La società ora teme il peggio, dopo ci saranno due gare importantissime con la Juventus. Si salvi chi può fino a fine maggio.
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