ESCLUSIVA | Mandorlini: "Ricordo quando feci esordire Zaccagni in Serie A. Il gol dà entusiasmo e vediamo se Spalletti..."
Con Andrea Mandorlini, ex allenatore dell' Hellas Verona, ai nostri microfoni per commentare il momento di Mattia Zaccagni dopo il gol in Nazionale
I tifosi italiani si godono il passaggio agli ottavi di finale di Euro2024 grazie alla perla di Mattia Zaccagni siglata all'ultimo respiro. Con Andrea Mandorlini, allenatore dell'Hellas Verona dal 2010 al 2015, abbiamo ripercorso il cammino del numero 20 biancoceleste, giocatore che lui stesso fece esordire in Serie A. Mandorlini ha poi rivelato di essere stato uno dei primi, se non il primo, ad aver visto in lui il perfetto interprete nel ruolo di ala sinistra nel 4-3-3, quando ancora era un giovane trequartista acerbo. Di seguito le sue parole:
Come le è sembrata Croazia-Italia?
È stata una partita difficile, soprattutto dal punto di vista mentale e psicologico. Era una partita che si è dimostrata complicata da giocare perché forse non siamo neanche in un grandissimo momento ed era troppo importante raggiungere il risultato. Io capisco, ed è difficile comprenderlo, le difficoltà psicologiche di questa sfida. Poi è andata bene grazie Mattia che ha fatto un gran goal, ma sicuramente dal punto di vista psicologico è stata una partita molto molto dura, complicata da giocare e meno male che è andata così perché le premesse non erano buone. Prendiamo il meglio, siamo andati, abbiamo sofferto e spero che questo ci dia più forza e coraggio. Essendo campionati Europei contava andare avanti, poi ogni partita ha una sua storia quindi vedremo con la Svizzera
Lei ha fatto esordire in Serie A Mattia Zaccagni in un lontano Inter-Hellas del 2013. Si aspettava che potesse avere un percorso così virtuoso?
L'ho fatto esordire ed era un ragazzo promettente. Nel tempo l'ho un po' modificato e lo facevo giocare nel 4-3-3, nel proseguo alla Lazio con Sarri ha fatto tanti anni positivi riuscendo a trovare anche il goal che era la cosa che gli mancava. Un giocatore di qualità, giovane, si vedevano da subito le sue doti. Me ne aveva parlato bene Ivone de Franceschi quando lo prendemmo a Verona, giocava mezz'ala o trequartista, poi dopo pian pianino lo abbiamo spostato sull'esterno e adesso credo che il giocatore è maturato molto, è cresciuto in società forti. Sentivo che era un po' l'ultimo nella lista dei 26 di Spalletti, però si è fatto trovare pronto in un momento importante quindi Mattia è veramente bravo e gli faccio i complimenti
Nelle rotazioni della Nazionale, Mattia non partiva subito davanti. Ora che il giocatore è in fiducia come lo gestirebbe?
Avevamo iniziato con un 3-4-3, ora siamo passati ad un 3-5-2 e poi dopo abbiamo modificato ancora, dipende dalle partite che andremo a giocare. Il goal ti dà entusiasmo, poi l'allenatore (Spalletti) è più bravo di me e di tanti altri quindi valuterà partita dopo partita. Io credo che quello di ieri sera è stato un episodio importante ed è stato sfruttato al massimo, poi ci sono delle altre situazioni tecnico-tattiche anche della squadra che l'allenatore valuterà. Adesso per dire che è diventato titolare inamovibile bisogna andarci cauti, ci vuole un po' più di equilibrio nelle valutazioni. L'importante è che Mattia si sia fatto trovare pronto al momento giusto