ESCLUSIVA| Christian Manfredini: "La Lazio per me rappresenta tantissimo, molti bei ricordi. La partita col Genoa..."
Domenica alle 12:30 andrà in scena, al Marassi, l'anticipo domenicale tra Genoa e Lazio valida per la 32esima giornata di Serie A. Una gara in cui entrambe le squadre hanno, per motivi diversi, la necessità di portare a casa i tre punti. I rossoblù di Blessin hanno perso per la prima volta dopo una sfilza di pareggi e una vittoria che avevano di fatto lasciato imbattuti i grifoni. La Lazio ha invece risposto bene alla sconfitta contro la Roma con una prestazione e una vittoria convincenti contro il Sassuolo. Per commentare e analizzare questa partita il doppio ex Christian Manfredini è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Laziopress.it.
Cosa ti aspetti dalla partita di domenica tra Genoa e Lazio?Sicuramente è una partita importante per entrambe le squadre, ma per il Genoa soprattutto. La Lazio può sicuramente finire meglio, ma difficile tra le prime 4. Può perfezionare, quello si, il suo piazzamento UEFA. Il Genoa invece deve ancora salvarsi, è ancora nelle ultime 3, rischiano tanto e le partite sono sempre meno. Saranno molto importanti queste ultime partite.
Blessin, come è arrivato, ha ottenuto una sfilza di pareggi rimanendo imbattuto per diverse giornate. Pensi che abbia apportato qualcosa alla squadra in chiave salvezza?
Blessin non è partito male, serve però vincere per muovere la classifica, azzardare qualcosa in più. Perché si, pareggiando non perdi, ma comunque dei punti li lasci dietro. Quindi per la salvezza serve qualcosa in più, non basta non perdere.
Pensi che Sarri abbia posto delle buone basi in questa stagione?Da quando Mister Sarri è arrivato alla Lazio ho pensato che potesse avere bisogno di tempo per formare la squadra e mostrare il suo valore. Lui è un grande allenatore, ma ha bisogno di tempo e di giocatori per il suo modulo e il suo tipo di calcio. Le basi ci sono, anche i giocatori, anche se va cambiato qualcosa, ma un'altra stagione a Sarri serve.
Quindi serve anche un supporto dal mercato?Sicuramente. Perché i giocatori che ha la Lazio sono ottimi, anche se non hanno reso al massimo. Felipe Anderson per me è un giocatore straordinario, ma per me non ha dato quanto avrebbe potuto. Così anche tanti altri. Bisogna cambiare per smuovere delle cose. Non penso che la stessa squadra che scende in campo ogni partita possa riuscire a raggiungere degli obiettivi, come quello dei primi quattro posti. Qualcosa dentro bisogna mettere.
Parlando di te, cosa rappresentano per la tua storia queste due squadre?La Lazio rappresenta tantissimo, ho lasciato tanti amici e ho imparato a giocare in una realtà diversa, un grande stadio e una grande città. Col Genoa anche, la tifoseria non è da meno di quella della Lazio, però avendoci passato un solo anno ho ricordi belli, perché il Marassi non è uno stadio normale. Rappresentano due squadre importanti per me. La Lazio di più per gli anni che ho passato, ma sono due società che mi hanno dato tantissimo a livello calcistico e di emozioni. Sono due stadi molto belli. Embed from Getty Images
Lì senti ancora i tuoi ex compagni di quella Lazio?Si, ci sentiamo anche se non tantissimo e non con tutti. Però ad esempio mi sento con Del Nero e con Cribari che ormai vive stabilmente in Brasile. Poi spesso ci vediamo anche in qualche partita del cuore. Ci stiamo invecchiando ma quando ci vediamo ricordiamo sempre i bei tempi.
La partita che hai più a cuore?Ce ne sono tante, il derby è una partita particolare. Sia a Genova che a Roma sono due partite particolari. Con la Lazio poi posso dire le partite contro il Real Madrid, sia in casa che fuori. Sono emozioni che non puoi dimenticare. Embed from Getty Images
Oltre ai derby vinti, ci sono anche quelli persi in quegli anni. Come ci si rialza da una sconfitta del genere? Considerando il derby perso 3-0 tre settimane faPurtroppo quando perdi qualcosa non va. Ci si rialza soltanto lavorando e devi essere forte mentalmente. E' la testa che serve, se sei forte di testa riesci a superare tutto allenandoti. Poi il calcio è bello per questo, perdi e sei sotto pressione. Ma poi vinci e non dico che ti dimentichi della sconfitta, però è già un altro giorno. Per cui è sempre importante vederle con un occhio alla partita dopo.