Il Tempo | Lazio, bivio Milinkovic
È il gioiello di famiglia, il presidente Lotito non vuole lasciarlo andare ma deciderà lui. Sergej Milinkovic, ormai nel cuore di tutti i laziali, non ha la crisi del settimo anno, si trova bene a Roma però si avvicina il momento decisivo per decidere il futuro. Il talento serbo, arrivato nella Capitale nel 2015, ha il contratto in scadenza nel 2024 e, la prossima estate, entrerà in quel periodo in cui o rinnova e si lega a vita con la Lazio, oppure deve essere ceduto per evitare di non poterne gestire il cartellino. Sergej si trova nella stessa situazione dell’amico e connazionale Vlahovic dello scorso giugno, non si può andare avanti senza blindarlo a meno che non si voglia concedere all’eventuale acquirente un potere maggiore nel corso della trattativa. Il presidente Lotito, si sa, lo valuta cento milioni ma è chiaro che con la pandemia e la crisi economica mondiale il prezzo si è abbassato a ottanta che i sussurri di radio mercato indicano come la cifra giusta per lasciare la maglia biancoceleste dopo sette stagioni, (finora) 283 partite e 55 gol. In passato avevano mostrato interesse il Manchester United che perderà Pogba a scadenza e il Psg di Leonardo che è un suo ammiratore da anni. Di fronte a una proposta congrua, Lotito, seppure a malincuore, lo lascerebbe partire. Ma è decisivo il parere del calciatore che, arrivato a 27 anni, potrebbe avere la legittima aspirazione di tentare l’avventura in una grande d’Europa. La Juve potrebbe tentare l’affondo senza grandi disponibilità economiche offrendo contropartite tecniche che non sono mai piaciute ai dirigenti laziali. I rapporti con l’agente del serbo sono buoni, Marusic altro suo assistito, ha rinnovato il contratto, il giovane Kamenovic è stato tesserato anche se non sta trovando spazio in prima squadra, sono giorni cruciali per capire l’atteggiamento di Milinkovic che guadagna 4 milioni di euro a stagione.
È il più pagato insieme con Immobile, non sono molti i club europei in grado di migliorare quella cifra da cui riparte anche la trattativa con la Lazio per una possibile conferma. Kezman è in giro per l’Europa a capire le reali intenzioni degli acquirenti, senza dimenticare la vera passione del giocatore che resta il Real Madrid, essendo cresciuto da ragazzo in Spagna. Sarri incrocia le dita, gli ha costruito un nuovo ruolo addosso, gli sta facendo disputare una delle migliori stagioni (8 reti in campionato e 8 assist). Milinkovic corre di più, è dentro al progetto, il tecnico non vorrebbe perderlo ma, come detto, tocca al giocatore uscire allo scoperto anche se sarà fondamentale capire bene i progetti del club che ha giocato solo una volta la Champions negli ultimi anni. E la coppa dalle grandi orecchie sembra il naturale palcoscenico per questo centrocampista moderno, completo, tecnico ma anche fisico all’occorrenza. I tifosi sperano di poterlo ammirare anche il prossimo anno: stavolta è più complicato del passato ma non impossibile. Il Tempo/Luigi Salomone