Winter: "All'andata con il Feyenoord la Lazio mi è sembrata timorosa, oggi all'Olimpico sarà un’altra storia. Il mio sogno..."
Aron Winter, ex centrocampista della Lazio, è intervenuto quest'oggi ai microfoni di Notizie.com. In biancoceleste dal 1992 al 1996, Winter ha ricordato il periodo in cui ha vestito la maglia biancoceleste: “Sono state quattro stagioni meravigliose. Ho avuto un grande rapporto con i tifosi, anche se all’inizio c’era stato qualche problema. Ma con me si sono sempre comportati bene. Ho giocato in una squadra che piano piano stava diventando sempre più grande e ci siamo tolti delle belle soddisfazioni. Siamo tornati in Europa dopo tanti anni: ricordo lo stadio Olimpico sempre pieno. Signori era un fenomeno, capace di segnare sempre con quel sinistro magico. Ricordo anche Marchegiani, Fuser, Di Matteo e soprattutto Paul Gascoigne. Mamma mia: un fenomeno, in campo e fuori”.
Successivamente, Winter ha parlato anche della Lazio attuale, con un occhio alla sfida di questa sera contro il Feyenoord in Champions: “Lo scorso anno è arrivata seconda ed ha fatto benissimo. Quest’anno non mi ha fatto impazzire. La gara d’andata con il Feyenoord? Non mi è piaciuta per niente. Forse anche la forza del Feyenoord e l’ambiente in Olanda hanno influito, ma la Lazio mi è sembrata timorosa, preoccupata. E’ mancato il possesso palla, la voglia di andare a fare male all’avversario. E l’unità. La Lazio di oggi? Ha una grande rosa. Con tanta qualità; per quello la prestazione di Rotterdam è stata davvero inspiegabile. Ma sono sicuro che oggi allo stadio Olimpico sarà tutta un’altra storia. Una gara equilibrata, bella. Tra due squadre che amano giocare a calcio. Il Feyenoord è cresciuto tanto e come la Lazio ha una mentalità propositiva. Sono convinto che non assisteremo ad una partita chiusa”.
Winter si è poi soffermato anche sul suo ex allenatore, Zdeněk Zeman, ed un possibile parallelismo con l'attuale allenatore della Lazio, Maurizio Sarri, e non solo: “Il paragone ci può stare: entrambi cercano di fare la partita, giocano con tre attaccanti, però se vai a vedere bene si tratta di due allenatori diversi. E la sensazione è che la Lazio di Zeman giocasse molto di più all’attacco rispetto a quella di oggi. Signori ed Immobile? Due grandissimi attaccanti. Beppe aveva un sinistro fantastico. Mi è dispiaciuto leggere che a fine carriera ha avuto dei problemi. Immobile ha segnato tantissimo. Ora deve riprendersi dopo l’infortunio. Ritrovare la forma. E’ un grande bomber e e la Lazio non può fare a meno di lui”.
Infine, alla domanda se in questa Lazio c'è un Aron Winter, l'ex centrocampista biancoceleste ha risposto: “No. Non c’è (ride, ndr.). A parte le battute. Non credo ci sia qualcuno con le mie caratteristiche. Io giocavo a tutto campo e facevo entrambe le fasi, riuscendo poi ad inserirmi tantissimo. La Lazio a centrocampo ha tanta qualità, ma a volte ho l’impressione che serva un po' più di attenzione e di cervello nella gestione di certi momenti della gara. Luis Alberto ad esempio è un grande giocatore ed ha fatto molto bene. Ha tanta qualità”.
In chiusura, Winter ha aggiunto: “Il mio sogno è quello di tornare ad allenare in Italia. Magari alla Lazio. Ho lasciato il cuore a Roma”.