La Repubblica | Lazio, la rivincita del piccolo Marcos. Felipe e Basic stendono il Sassuolo
Un cioccolatino per Vecino, una caramella per Felipe Anderson. Ha distribuito dolci a compagni (e tifosi) Marcos Antonio, il piccolo folletto che è diventato grande nella notte di festa dell’Olimpico: 2-0 al Sassuolo e secondo posto confermato. Senza Cataldi infortunato, Sarri gli ha dato fiducia in regia. E il brasiliano, che quest’anno non è stato molto fortunato, ha confermato la crescita degli ultimi mesi, giocando una partita di una qualità disarmante, nonostante qualche pecca in fase difensiva. Pronti via mette in porta Vecino con un filtrante rasoterra, di sinistro, a tagliare in due la difesa del Sassuolo: l’uruguaiano poi serve Immobile che segna il momentaneo 1-0, annullato due volte dal Var per la posizione irregolare di partenza di Ciro (non di Vecino, che inizialmente il Var aveva dato per buona). La voglia di dolce, però, rimane. Allora ecco la geniale caramella per Felipe Anderson, che la scarta (pardon, controlla) per poi calciare col destro in rete.I tifosi non avevano mai visto così Marcos Antonio, alla quarta partita da titolare in campionato. Dicevamo della sua stagione sfortunata: emblematica la partita con il Cluj in Conference, quando da titolare venne sostituito dopo un quarto d’ora per l’espulsione di Patric. Contro lo Spezia un lampo ha ridato luce alla sua annata, un gol in contropiede da centometrista. Poi, però, la delusione contro il Torino: si aspettava di giocare titolare vista la squalifica di Cataldi, ma Sarri ha scelto Vecino. Adesso però l’ex Shakhtar è sicuro di un posto anche sabato contro il Milan: per la prova di ieri, ma anche perché Cataldi e Vecino sono infortunati. Il romano è alle prese con la contusione al polpaccio di domenica, l’uruguaiano è uscito al 44’ contro il Sassuolo per un problema muscolare al flessore della co- scia destra. Tornerà dal 1’ Milinkovic, ieri in panchina. Sarri ha giustificato la sua scelta parlando di rotazioni («rigiochiamo tra 62 ore»), ma la realtà è che non ha apprezzato l’atteggiamento del serbo contro l’Inter. Rimane strozzata in gola, invece, la doppia esultanza di Immobile in occasione dell’1-0 annullato, poi convalidato con il Var e poi ancora annullato sempre dal Var, che ha allargato il raggio d’azione della propria lente pescando Ciro in fuorigioco a inizio azione. Non segna in casa da settembre il capitano della Lazio, che in panchina ha esternato tutta la propria rabbia. Si rifarà Ciro, che poi ha festeggiato con i compagni la vittoria. La Repubblica/Riccardo Caponetti e Giulio Cardone