Le prime parole di Igor Tudor da allenatore biancoceleste: “Lazio club prestigioso, impossibile da rifiutare. In questo ambiente si può lavorare bene e su Guendouzi…”
"Lazio impossibile da non accettare"
Attraverso il sito ufficiale della Lazio è stata appena diffusa un'intervista video esclusiva al nuovo allenatore, Igor Tudor. Il colloquio è condotto dai giornalisti di Lazio Style e queste sono le prime parole del neo tecnico biancoceleste:
Benvenuto Mister, quali sono i motivi principali che l’hanno spinta ad accettare questa sfida?
”Non ci sono motivazioni. La Lazio è un club prestigioso, tutti gli allenatori vorrebbero allenarla, è una questione di prestigio. È una cosa bella è stimolante, una squadra prestigiosa con giocatori forti e una tifoseria speciale. Venire qua e fare parte di questo club e questa città, che sono un tutt’uno, è una cosa che non si può rifiutare”.
Come sta vivendo queste prime ore in biancoceleste e quale è stato l’impatto di Formello? E cosa ha pensato quando l’ha chiamata il presidente Lotito?
”Mi trovo bene, le strutture sono belle e si può lavorare bene. La cosa bella che si percepisce da fuori è che qua un allenatore può fare bene, perché ci sono tutti i presupposti giusti. Serietà, organizzazione di club in modo semplice, quello che piace a me, quasi come una famiglia. Guardando da fuori ho sempre visto che l’allenatore ha sempre avuto un ruolo importante in questo club”.
Debutterà contro la Juventus e poi ci sarà il derby. Cosa può dare la Lazio in queste 9 giornate di campionato e nella Coppa Italia?
”Vediamo, io penso che può dare tanto. Bisogna mettersi a lavorare con intelligenza perché venire dopo un allenatore che fa un tipo di calcio ci vuole sicuramente un po’ di tempo per adattarsi, però penso che c’è un gruppo sano, di gente che lavora e che si applica. Tocca a me fare al più presto per trasmettere l’idea che ho in testa e penso che lo faremo in fretta”.
A Verona e Marsiglia ha già lavorato con Casale e Guendouzi. Con che status li ritrova qui alla Lazio?
”Mattéo non l’ho visto ancora ma è un vincitore. È uno che ha questa mentalità pazzesca che ci vuole soprattutto in queste squadre di queste città che sono sempre esigenti. Casale è un ragazzo d’oro, un giocatore forte che sarà sicuramente utile”.
Lo scorso anno la difesa con Romagnoli, Casale e Patric fu uno dei segreti per il secondo posto finale. In questa stagione c’è stata l’esplosione di Gila, da ex difensore è contento di lavorare con questi 4 centrali di livello? E Igor Tudor al 100% da calciatore avrebbe tolto il posto da titolare a uno di loro?
”Io ero anche centrocampista, infatti tutto per il settore giovanile ho giocato lì. Però io sono difensore, ma mi piace tanto lavorare sulla fase offensiva, non rinunciando ovviamente a difendere. Si dice sempre che si vince con la difesa, ma la difesa non è solo difensori o portieri ma è tutta la squadra. Vorrei vedere tutta la squadra che fa entrambe le fasi, abbiamo questo obiettivo. Non deve mai mancare lo spirito di sacrificio”.
Al di la dei numeri e dei moduli, che Lazio vuole vedere Igor Tudor in campo?
”Io non rinuncio a niente come allenatore. Voglio vedere tutto nella squadra, fase offensiva, difensiva, transizione, grinta, corsa, qualità di gioco, possesso ma anche rincorsa nello spazio. Penso che il calcio moderno va sempre in quella direzione, di attaccare con tanti uomini, di fare gol e di non essere noioso. Io ci provo a fare tutto quello che ho detto, in qualcosa andrò meglio e in altre cose no però è sempre un miglioramento, sono uno che non si accontenta mai e c’è sempre da spingere e da migliorare”.