Gigi Riva, il ricordo di Oddi: "Avrebbe potuto giocare in tutte le squadre del mondo, ma rimase a Cagliari e questa è una cosa romantica"
Nella serata di ieri è arrivata la triste notizia che ha scosso il mondo del calcio: all’età di settantanove anni è scomparso Luigi “Gigi” Riva. Ex attaccante del Cagliari, ha vestito per quattordici stagioni la maglia rossoblù, guidando il club al primo ed attuale unico storico Scudetto nella stagione 1969/1970. Con 208 reti inoltre, Gigi Riva detiene tuttora il record assoluto di gol realizzati con la maglia del Cagliari.
Per non parlare della sua esperienza con la Nazionale Italiana: vittoria dell’Europeo nel 1968, svoltosi proprio in Italia, Vice Campione del Mondo nell’edizione del 1970 dei Mondiali, in cui l’Italia perse per quattro a uno in Finale contro il Brasile. A livello realizzativo inoltre, Luigi “Gigi” Riva, con trentacinque reti realizzate in quarantadue presenze totali, è tutt’oggi il miglior marcatore di tutti i tempi della Nazionale Italiana di calcio.
Quest’oggi, ai microfoni di Radiosei, un ex calciatore della Lazio, ha voluto ricordare Gigi Riva: Giancarlo Oddi, ex difensore biancoceleste, protagonista della Lazio che conquistò il suo primo storico Scudetto nella stagione 1973/1974, ha ricordato un aneddoto che legava lui a Gigi Riva, ma anche i loro incontri in campo e non solo. Queste le sue parole:
“Mi ricordo durante il servizio militare che Riva e Chinaglia appena arrivato in caserma mi fecero un gavettone e non si nascosero nemmeno, anzi ridevano. Io non li conoscevo personalmente, la presi male e salii per affrontarli. Poi mi resi conto che non era il caso viste le dimensioni di entrambi.
Quando incontravamo il Cagliari io marcavo Gori che era la punta, mentre Riva era ala. Lo vedevo giocare e pensavo che era un mostro di bravura. Una volta, giocavo ancora con la Massese, lo incontrai e dovetti marcarlo. Mi ricordo che tirò una punizione allucinante e fece gol. Era fortissimo. Poteva segnare in qualsiasi modo.
Avrebbe potuto giocare in tutte le squadre del mondo, ma rimase a Cagliari e questa è una cosa romantica e bella per un atleta. Lui ha amato quella gente”.