CdS | Keita ex amaro. Lazio a rilento
Sarri dopo un'estate di preparazione deve ancora trovare la strada giusta con la Lazio. La squadra ha sposato il nuovo modulo (4-3-3) e l'idea del pressing mettendo in preventivo una falsa partenza e una rivoluzione tattica complicata, dovuta anche dal fatto che l'organico lasciato da Inzaghi avrebbe avuto bisogno di altri innesti dal mercato per adattarsi meglio al nuovo gioco. Per quanto riguarda la partita, Lazio e Cagliari portano a casa 1 punto a testa e forse è giusto così, considerato l'incrocio dei pali colpito da Nandez e la traversa colpita da Immobile. Rispetto al Milan e al Galatasaray si sono visti baricentro alto, pressing e partenza aggressiva; ma anche i difetti non sono mancati, come il gioco più orizzontale e meno profondo, che porta Immobile ad essere meno cercato. Pedro è stato poco ispirato, meglio ma non decisivo Felipe Anderson. Dal punto di vista tattico la squadra era ordinata, ma è stata la concretezza a mancare: possesso palla al 67%, ma le occasioni più nitide sono state del Cagliari con Nandez di testa e con Keita, salvata da Lazzari. E' proprio da una discesa di Lazzari che viene il primo gol, segnato di testa da Immobile su cross di Milinkovic. Il risultato viene ribaltato dai rossoblù nel secondo tempo con i gol di Joao Pedro e Keita, ma il cambio Cataldi-Leiva permette alla Lazio di agguantare il pareggio, proprio con un bolide da fuori area del subentrato. Il suo ingresso ha spostato gli equilibri, portando più velocità: 50 palloni toccati nell'ultima mezz'ora, contro i 56 toccati da Leiva nei primi 65'. Così, di colpo, la Lazio si è riaccessa. Lo riporta il Corriere dello Sport.