Hernanes: "Devo ringraziare Reja, mi ha messo in un ruolo in cui ho fatto benissimo. Esultanza contro la Lazio? Non avrei dovuto farla. Poi su Lotito..."
Questa sera, ospite del programma Sportitaliamercato su Sportitalia, è intervenuto "Il Profeta" Hernanes, ex centrocampista che ha vestito, oltre alla maglia della Lazio, anche quella di Inter e Juventus in Italia. Alla domanda su quale allenatore ha contribuito di più alla sua crescita e a farlo rendere al meglio, Hernanes ha risposto: "Dovrei fare due nomi: uno è Reja, perché mi ha messo in un ruolo che non giocavo in Brasile. Io non volevo giocare in quella posizione, quasi da mezza punta, però ho fatto benissimo, soprattutto il primo anno in cui ho fatto tanti gol. Quindi ringrazio lui che mi ha messo lì, perché se fosse stato per me avrei scelto un'altra posizione.
L'altro nome è Mazzarri che mi ha dato la possibilità di andare all'Inter: il sogno di giocare in una "big" d'Europa, per ambire a giocare la Champions League e lottare per vincerla. In quegli anni c'era un periodo di transizione.
Esultanza contro la Lazio? Quell'esultanza non la dovevo fare. In realtà ho fatto una capriola perché Lotito aveva detto una cosa che io ho interpretato, forse, nella maniera sbagliata, non era quello che lui voleva dire. Ero arrabbiatissimo con lui e l'esultanza era "per lui". A prescindere da questo, non avrei dovuto farla".
Poi, sull'esperienza alla Lazio, Hernanes ha detto la sua, tornando anche sull'episodio con il Presidente biancoceleste: "Alla Lazio ho fatto veramente tanto, perché quando vedi i numeri, mi sono reso conto solamente dopo. Fare 40 gol da centrocampista sono tanti. Con Lotito c'è stato quell'episodio. Sono stato a San Siro a vedere Inter-Lazio, ho trovato Igli Tare, tutto lo staff, i giocatori, è stato bello. Non c'era Lotito, però io vorrei, in futuro, incontrarlo per chiarire le cose. Lo ringrazio, perche è stato lui insieme a Tare a portarmi in Italia e mi hanno dato l'opportunità di diventare quello che sono diventato".