Il Tempo | Lazio, adesso o mai più
La Lazio prova a scrollarsi di dosso paure e dubbi anche in campionato. Il passaggio agli ottavi di Champions dopo la buona prova contro il Celtic certifica un ottimo cammino in coppa rispetto alle sconfitte (ben sei in tredici partite) di un campionato che finora la relega all’undicesimo posto di una classifica inguardabile. All’Olimpico (ore 18) arriva il Cagliari di Ranieri, in risalita dopo un avvio orribile e la banda di Sarri non ha più tempo da perdere se vuole restare aggrappato ai posti europei. Solo una vittoria può arrestare l’emorragia di risultati in serie A dopo il secondo posto illusorio della passata stagione. Sette punti dividono le due squadre tanto per far capire ai quasi 40.000 laziali che andranno allo stadio quanto sarà complicato superare una squadra a caccia del colpaccio in casa di una big finora in crisi d’identità. I sardi hanno perso una sola volta nelle ultime cinque (contro la Juve allo Stadium) ma subiscono gol da nove partite consecutive.
Insomma l’attacco biancoceleste si deve svegliare dopo numeri imbarazzanti con gli ultimi sei gol segnati solo da Immobile. Un digiuno preoccupante di centrocampisti ed esterni offensivi che è una delle cause del modesto rendimento finora. Subito dopo la sfida vinta contro il Celtic, Sarri ha chiesto ai suoi una conferma contro il Cagliari: massima concentrazione, quella mancata molto spesso contro le piccole in questo tormentato avvio di campionato. Serve una controprova per far capire che la Lazio abbia preso la strada giusta per risalire e ritrovarsi a Natale in una posizione degna delle ambizioni estive.
Ieri la seduta di rifinitura non ha sciolto qualche dubbio di formazione per il tecnico toscano che è intenzionato a riproporre dall’inizio sia il giovane Isaksen, sia Immobile, reduce da una doppietta terapeutica per lui e la squadra. Il terzo del tridente uscirà dal ballottaggio tra Pedro e Felipe Anderson con il brasiliano favorito sullo spagnolo che si conferma molto più utile quando entra nella ripresa. Si rivede Vecino che dovrebbe finire in panchina con Cataldi (favorito su Rovella titolare in coppa) in regia ai lati di Guendouzi e Luis Alberto. Difesa confermata, del resto con le defezioni di Romangoli e Casale restano solo Gila e Patric come centrali. Assente anche Zaccagni che si cercherà di rimettere in piedi per la trasferta di sabato prossimo a Verona, non per gli ottavi di Coppa Italia contro il Genoa di martedì dove ci sarà spazio per le seconde linee. Ranieri conferma il suo 4-3-1-2, con Viola dietro alla coppia Luvumbo-Petagna, quest’ultimo ancora a secco in questa stagione. Arbitrerà Dionisi de l’Aquila, Lotito si aspetta una riscatto dei suoi per non farsi prendere dai cattivi pensieri. Il Tempo/Luigi Salomone