Il Tempo | Lazio, sapore di Champions
Immobile porta la Lazio in Champions. Non è matematica ma poco ci manca anche perché oggi la Juve sarà penalizzata. Passa alla Dacia Arena la creatura di Sarri, tre punti che la portano al terzo posto dietro ai bianconeri dopo aver sorpassato l’Inter sconfitta a Napoli. Ma la notizia migliore per Sarri è aver ritrovato la sua squadra, che soffre nel primo tempo ma poi legittima la vittoria con una ripresa ottima per convinzione e gioco espresso. Decide il rigore trasformato da Ciro al quarto d’ora della ripresa ma il successo è meritato sotto tutti i punti di vista. Sottil recupera Beto e schiera la migliore Udinese possibile considerando le assenze di Delofeu e Success. Sarri deve fare a meno di Cataldi e Marcos Antonio, lascia fuori Marusic e dà fiducia a Lazzari e Hysaj sulle fasce, a centrocampo c’è Vecino, tridente Anderson-Immobile-Zaccagni. Pochi secondi per capire che l’Udinese è un osso duro, Walace, Arslan, Pereyra, Lovric, Samardzic fanno girare il pallone e soprattutto non mollano un metro ai dirimpettai biancocelesti. Luis Alberto prova ad attivare Zaccagni, Milinkovic viene riempito di botte senza che l’incerto Pairetto lo tuteli mentre Anderson e Udogie rimediano un giallo reciproco e finiscono per annullarsi. Il primo tempo è tutto in un’occasione di Immobile su assist di Zaccagni (ma Ciro parte sul filo del fuorigioco e sarebbe stato da rivedere in caso di gol), un tiro al lato del mago e un paio di incursioni friulane portate dall’arrembante Beto e dal difensore Bijol che di testa, per poco, non beffa Provedel. Si ricomincia con Sarri che cambia subito Felipe (ormai in chiara riserva) inserendo Pedro. Sottil riparte con gli stessi undici ma, col passare dei minuti, la sua squadra si fa schiacciare. Ciro impegna Silvestri, Vecino calcia fuori, l’assalto diventa tambureggiante fino al rigore che Pairetto concede per un fallo veniale di Masina su Immobile. Al quarto d’ora Ciro va sul dischetto e realizza il dodicesimo gol stagionale. Romagnoli colpisce il palo su angolo, poi Sergej sciupa un’occasione clamorosa per chiudere la partita. Sottil capisce gli stenti dei suoi e inserisce Zeegelaar, Nestorovski e nel finale Thauvin e Vivaldo, Sarri sceglie Marusic per lo stremato Lazzari e, poco dopo, Basic per Zaccagni. Si soffre fino all’ultimo poi il fischio finale di Pairetto che manda in estasi i 1500 tifosi laziali e i giocatori biancocelesti distrutti dalla fatica. Ora la sfida di domenica prossima alle 18 contro la Cremonese: sarà una festa anche per ricordare il decennale dalla storica Coppa Italia vinta contro la Roma. Il Tempo/Luigi Salomone