Dopo l'ultima giornata di Champions League Lazio e Inter hanno centrato la qualificazione agli ottavi di finale della competizione, concludendo al secondo posto i propri gironi. Le due squadre si affronteranno domani sera all'Olimpico, in una sfida importante per le ambizioni stagionali: la Lazio per cercare di riavvicinarsi quanto prima alla zona Champions League, l'Inter per proseguire la propria marcia alla ricerca della seconda stella. Per analizzare la sfida di domenica, la redazione di LazioPress.it ha contattato in esclusiva Christian Recalcati, noto telecronista sportivo di fede nerazzurra. Ecco le sue parole:

Lazio e Inter sono reduci dalle fatiche di Champions. E’ deluso dal secondo posto dei nerazzurri?

"Assolutamente no. Ciò che volevo quest'anno al momento si sta avverando tutto: la seconda stella, obiettivo fallito negli ultimi due anni. Lo scorso anno le dodici sconfitte hanno dato tanto allo scudetto del Napoli; la stagione precedente neanche a parlarne, con il Milan che vinse meritatamente con l'Inter che ha ceduto e regalato lo scudetto. Quest'anno la dirigenza in primis vuole la seconda stella, e al momento Inzaghi sta portando a questa. Con il Benfica è stato fatto turnover e da lì è stato generato il secondo posto finale, ma pochi giorni dopo è arrivato il 3-0 a Napoli. Dopo il secondo posto nel girone ora tutti si aspettano la vittoria a Roma con la Lazio. Siamo in testa in campionato, siamo qualificati agli ottavi e in corsa chiaramente per Coppa Italia e Supercoppa: ad oggi non mi lamento, ho letto di crisi Inter e di grande Milan per il raggiungimento dell'Europa League, qualcosa non quadra".

Sensazioni sulle possibili avversarie in vista del sorteggio? 

"Eliminando Bayern Monaco e Manchester City, con quest'ultima fortissima ma orfana di De Bruyne, non ho paura di nessuna delle altre, me la gioco con Arsenal, Real Madrid e le altre. Se evito Bayern e Manchester è meglio, altrimenti vado a giocarmi quelle partite. Siamo la finalista della scorsa edizione, siamo l'Inter, anche la finale con il City sarebbe dovuta essere a senso unico, ma se non avessero avuto due portieri anziché uno non so come sarebbe finita".

Che giudizio dà alla Champions della Lazio?

"L'ho detto subito quando ho visto i giorni: passano Atletico e Lazio, senza sapere chiaramente in che ordine. Fino alla fine si sono giocate il primo posto. Il giudizio è nettamente positivo, neanche la Lazio dovrà avere paura di nessuna, consapevole che sono tutte una più forte dell'altra. L'Atletico è una delle più forti e non ha sfigurato: ero sicuro della qualificazione dei biancocelesti. Semmai la Lazio dovesse pescare la Real Sociedad, io ho visto e commentato gli spagnoli: sono battibilissimi, non chiedetemi perchè l'Inter non sia riuscita a batterli, ma i gironi sono diversi dalle fasi a eliminazione diretta, e la stessa Lazio è più forte. Per il Borussia Dortmund è un discorso diverso, perchè quello stadio si fa sentire tanto, ed è la classica squadra più ostica di quello che ti aspetti".

Passando alla gara di domenica, la Lazio non è in un momento in termini di classifica. Come si fa male a questa Inter?

"Voglio essere sincero alla fine, non ho paura della Lazio se considero il mio undici titolare. Non sarà una gara facile, i biancocelesti hanno calciatori bravi ed esperti, su tutti Immobile e Luis Alberto, sappiamo chi può far male. Sarri sa affrontare questo tipo di gara, e questa è la paura principale di questa trasferta. Ma se prendo in considerazione l'undici iniziale l'Inter non ha rivali in Italia, nonostante tutti dicono che la Juventus vincerà la scudetto: se la difesa dei bianconeri la trasporti all'Inter non vinci più una partita. Ho visto uno Juventus-Inter tarallucci e vino, avrei giocato con uno spirito diverso: ha segnato Vlahovic e il pareggio è arrivato subito dopo. Con la Lazio vedo l'Inter favorita".

Tatticamente che mosse si aspetta da Inzaghi, tenendo conto anche delle due sconfitte dell’Olimpico degli ultimi due anni?

"Niente, non cambierà. Di diverso ci sono ci sono gli undici ragazzi che non sono quelli della volta precedente: menomale, altrimenti Inzaghi avrebbe messo Gagliardini su Milinkovic-Savic perchè era alto come lui. Quest'anno gioca con i suoi undici, non cambierà mentalità: quando sei sotto di un gol non basta cambiare uomo per uomo, ma dal 3-5-2 non schioda, anche se agli inizi alla Lazio giocava con il 4-3-3. Quando sei sotto farei qualcosa di diverso dal cambiare pedina per pedina. Mi preoccupa che Sarri possa conoscere bene lo spartito dell'Inter, non il gioco delle figurine. Poi con il 3-5-2 mi ha portato in finale di Champions, però se sei sotto devi cercare di ribaltare un qualcosa: con il Sassuolo ci fu il cambio tra Thuram e Sanchez. Questo è ciò che rimprovero ancora a Inzaghi, come il discorso sulle sostituzioni per le ammonizioni. Per diventare un top devi avere una mente aperta".

Che gara ti aspetti domenica? Che segnale può rappresentare nel duello alla Juventus? "L'Inter è una squadra che se detta gioco e la Lazio si chiude diventa una gara difficile, lo fu anche con la Salernitana prima dei gol di Lautaro. Tatticamente l'Inter la conosciamo, non attaccherà e inizierà aspettando, vediamo se Sarri inventerà qualcosa per mettere i nerazzurri in difficoltà, se lasci ripartire l'Inter vai in sofferenza. E' chiaramente aiutata dalla crescita esponenziale di Lautaro Martinez, cresciuto grazie alla consapevolezza dopo la vittoria del Mondiale e alla finale di Champions League. L'esempio c'è stato nella scorsa giornata, voleva segnare per agganciare Vieri e Milito e ha trovato un gran gol dalla distanza con l'Udinese. Il problema nell'affrontare oggi l'Inter è tenere a bada Lautaro con Thuram affianco: tatticamente la Lazio può provare a fermare la coppia d'attacco bloccando il centrocampo, ma anche lì è difficile. Qualcuno ci ha provato cercando di incastrare Çalhanoğlu, ma non è bastato. Vincere a Roma sarebbe un segnale di forza pesante verso la Juventus, significherebbe battere una squadra da Champions League. Quella che risolverà il duello sarà la gara contro i bianconeri al ritorno. Quest'anno l'Inter sta affrontando il campionato in maniera seria, cosa che non è accaduta nelle ultime due stagioni".

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