Non è più tempo di scommesse e azzardi con la Champions. Sarri è stato chiaro, ha chiesto 4-5 rinforzi già pronti per la Lazio, al massimo 2-3 prospetti di contorno. Non è un caso che, nella lista consegnata ormai settimane fa a Lotito, ci siano quasi tutti giocatori italiani o esperti del nostro campionato oppure altri già allenati da Maurizio. Sembra un comune denominatore per rinforzare l’organico e non ripetere certi errori del passato. Fra 17 acquisti sotto la sua gestione nell’ultimo biennio, solo 11 rientrano nella categoria e la maggior parte di questi hanno reso al massimo: Provedel, Casale, Romagnoli, Vecino, Zaccagni, Pedro e Felipe Anderson. Hysaj c’ha messo più tempo, ma Sarri lo aveva già allenato e non aveva nessun dubbio che si sarebbe presto rivelato prezioso. Ora forse Lotito si è convinto del tutto del cammino intrapreso e della strada da seguire per il prossimo mercato. Ecco perché ha deciso per esempio di accontentare Maurizio su Berardi, a ogni costo.

INDICAZIONI - Di 15 nomi, fra big e baby, fatti da Sarri alla società (Audero, Guarino, Parisi, Emerson Palmieri, Fazzini, Torreira, Rovella, Scouten, Frattesi, Zielinski, Loftus-Cheek, Hudson-Odoi, Berardi, Simeone e Milik), ad esempio, ben 9 conoscono bene la Serie A e addirittura 5 sono già stati guidati dal tecnico toscano. Insomma, su questi candidati Maurizio potrebbe mettere la mano sul fuoco. Ora sta a Lotito decidere se seguirlo e assecondarlo sino in fondo, in linea con la compatibilità economica della spesa e il monte-ingaggi della Lazio. Guai a commettere un altro errore come con Maximiano, in porta è arrivato l’ok su Audero. A centrocampo è stato offerto anche Pereyra (svincolato, ma bisognerà aspettare di sciogliere i nodi Milinkovic e Luis Alberto. Adesso il patron sta lavorando sull’attacco e le riflessioni sono su Milik, il preferito 29enne polacco. In alternativa c’è Simeone, oppure bisogna uscire dai parametri di cui poc’anzi abbiamo parlato.

ESOTICI - Esistono alternative all’estero di cui però Sarri è meno certo. Davanti a Gimenez e Rafa Silva, c’è soprattutto l’enfant prodige del Santos, Marcos Leonardo. Contro l’Az Alkmaar Maurizio è rimasto impressionato da Karlsson sull’esterno. Da anni segue Gedson Fernandes, nato playmaker, ma sempre più mezz’ala nel Benfica e utile per il suo centrocampo. In regia piace Pape Demba Diop, centrocampista senegalese classe 2003 che gioca in Belgio allo Zulte Waregem, dotato di buona tecnica, ritmo e gioco nello stretto. Stavolta però guai a ripetere un caso Marcos Antonio. Il Messaggero/Alberto Abbate

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