Il derby non sarà mai una sfida come le altre e a confermarlo ai microfoni de Il Tempo è l'ex Lazio Stefano Fiore il cui gol nella stracittadina è entrato di diritto nella storia biancoceleste. Arrivato a Roma nel 2001, è stato determinante nella conquista dei preliminari di Champions League, nella vittoria della Coppa Italia contro la Juventus (doppietta all'andata e rete del pari al ritorno) e si è reso protagonista di un gol nel derby dell'ottobre del 2002. La Lazio andò in vantaggio grazie a lui e, dopo la momentanea rimonta giallorossa, i biancocelesti ottennero il pari con Stankovic. Sono passati oltre 20 anni eppure le emozioni sono sempre le stesse. Che ricordo ha di quella serata? «Un'emozione unica. Il derby è davvero sentito, poi quello era un anno importante perché con Mancini stavamo facendo bene. Quel gol rimane gelosamente nei miei ricordi più belli, anche perché lo feci sotto alla Nord». Come si prepara un derby? «Ognuno lo vive in maniera diversa. Non c'è un modo specifico per preparare una gara così speciale: c'è chi lo sente particolarmente, chi ci arriva meglio, chi gestisce le emozioni prima della partita poi non le controlla. E' soggettivo, tutto dipende dal carattere. Sicuramente appena esci dallo spogliatoio ti rendi conto del clima e anche chi è più freddo non rimane indifferente». Come arrivano Lazio e Roma dopo gli impegni in campionato e in Coppa? «Nessuna delle due vive il miglior momento, per risultati e per condizioni degli uomini chiave. Sarà un derby, come sempre, molto tirato. Non mi aspetto una grande gara, probabilmente è più importante non perdere che vincere. Ci si aspettava una stracittadina che valesse per i primissimi posti, ma al momento le romane sono in ritardo. Per questo conta non perderlo, perché potrebbero esserci ripercussioni». Sarri e Mourinho, due tecnici estremamente diversi per filosofia di gioco: che gara si aspetta? «Una partita tattica. Lo scorso anno la Lazio vinse entrambi i derby andando in vantaggio e poi lasciando fare la partita agli avversari. La Roma non ha un gioco particolarmente brillante, quando trova gli spazi chiusi fa più fatica, ma ora c'è Lukaku che ha portato qualcosa in più dal punto di vista offensivo». Quali potranno essere gli uomini-chiave? «Nella Lazio non c'è un giocatore che prevale, i big vivono tutti un momento particolare. Luis Alberto tecnicamente è un giocatore fondamentale ma arriva un po' acciaccato. Spero possa fare bene Immobile, piano piano si sta ritrovando, ha segnato gol pesanti che lo avranno rinfrancato. I biancocelesti dovranno fare una partita di squadra e fare attenzione alla coppia Dybala-Lukaku perché, se sta bene, è la più forte del campionato». Qual è l’obiettivo stagionale delle due squadre dopo questo avvio? «Sicuramente l'Europa. Per la Champions dovranno cambiare marcia, con questo andamento le altre potrebbero scappare. Prima della sosta natalizia dovrebbero essere a ridosso del quarto posto per poi giocarsi la Champions, visto che ne hanno le possibilità». Fiore, così tecnico, come si sarebbe trovavo con Sarri? «Probabilmente ci saremmo divertiti. Non c'è, ahimé, la controprova, ma sarebbe stato un piacere essere allenato da un tecnico così bravo e votato al gioco offensivo».

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