Conquistata la vecchia guardia, è il momento di indirizzare i nuovi. Col Southampton c'è stata la prestazione più convincente della Lazio di Baroni, contento a prescindere dal pareggio: "I primi minuti sono stati difficili, ma poi siamo andati in pressione alta e abbiamo giocato con personalità e coraggio, restando in gara anche nei momenti più difficili come l'espulsione». Il tecnico fiorentino cercava un segnale dai "vecchi" al St Mary's Stadium - la formazione iniziale non presentava nuovi innesti - e l'ha avuto da tutti.

La risposta della Lazio

Da Castellanos, autore del gran gol dell'1-1, a un rinato Isaksen, sino al rientrante Romagnoli, i terzini Lazzari e Pellegrini, e ovviamente capitan Zaccagni. Pressing asfissiante e ripartenze, ecco la carta vincente di Baroni, costretto a sopperire alla mancanza di qualità a centrocampo ripiegando dal 4-2-3-1 al 4-3-3, esperimento andato a buon fine. Sebbene l'ex Hellas, ammaliato dalla mobilità e da un calcio sempre meno «di posizione», non ami parlare di moduli, è stato evidente che il cambio di schieramento abbia assicurato più equilibrio alla squadra, molto più compatta e pericolosa come confermato dai tre legni centrati. La speranza è che stasera contro il Cadice nel trofeo “Ramón de Carranza" (ore 21 su Dazn e in ppv su sslazio.it) ci sia maggiore precisione, ma soprattutto che i passi in avanti vengano mostrati pure dai nuovi. Il primo a subentrare mercoledì è stato Tchaouna al 72' al posto di Isaksen, staffetta che salvo soprese verrà replicata ancora vista la buona prestazione del danese. 

Noslin a secco da tre gare

Stesso discorso vale per Noslin, a secco da tre gare e al momento indietro rispetto a Castellanos. La sorpresa rischia di essere Castrovilli. L'ex Fioren- tina sta convincendo di allena- mento in allenamento e col Cadice è in pole per uno dei tre po- sti nella linea mediana del 4-3-3. Se la giocherà con uno tra Vecino e Guendouzi cercando di tenere alta la bandiera dei nuovi arrivati, visto che gli altri disponibili (Noslin, Tchaouna e De- le-Bashiru) sono destinati alla panchina in attesa della scintilla. Nuno Tavares non dovrebbe essere rischiato, stesso discorso per Rovella. Partirà da Castrovilli quindi la riscossa degli ultimi arrivati, che da qui all'esordio col Venezia si giocheranno le proprie carte per mettere in dif- ficoltà una vecchia guardia che già sta convincendo Baroni, intenzionato a puntare anche su Patric e Marusic rispetto a quanto visto in Inghilterra.

La prima di Baroni da allenatore in Serie A: debuttò nel 2009 contro… la Lazio
Il Messaggero | Il sogno proibito della Lazio ha un nome e cognome