Il Tempo | Processo alla Lazio. Il feeling tra presidente e allenatore è ai minimi storici
La batosta di Bergamo ha fatto male. Ancora una volta i tifosi sono stati costretti ad assistere uno spettacolo indegno di una squadra dello scorso anno ha chiuso il secondo posto in classifica. Inutile girarci intorno, la Lazio non c’è più. La certezza è che la pazienza del popolo laziale è ai minimi storici: lo si sente per strada, si ascolta in radio, sui social e addirittura la parte organizzata del tifo ha esposto due striscioni eloquenti. Per la prima volta è stato preso di mira anche Maurizio Sarri. Secondo la Curva Nord, il tecnico tecnico sarebbe colpevole di aver avallato le scelte del Presidente Lotito, in estate prima e in inverno poi: “tutti colpevoli, ma un grandissimo colpevole oltre allo Lotito e Sarri. Oltre a non avere il coraggio di buttare fuori qualche giocatore, neanche un cambio modulo che possa modificare le sorte di questa squadra.”
I tifosi faranno sentire il proprio sostegno anche a Cagliari, ma la situazione adesso diventa preoccupante e lo dicono anche i numeri. Oggi la Lazio è la squadra che tira meno in porta di tutta la serie A: solo 67 tiri in 22 partite, la media di tre conclusioni a gara. Basti pensare che Cagliari, Torino e Genoa sono a 70, mentre il Verona a 81.
Anche Lotito sembrato molto insofferente davanti a questo dato e il rapporto con Sarri è tornato freddo. Ormai sono più le incomprensioni che i punti di incontro, per questo non si può escludere un addio in estate. Sul tecnico toscano ci sono gli occhi di Milan e Fiorentina, mentre Lotito avrebbe già fatto una chiacchierata con Tudor, che era presente Lazio-Inter, e a manifestato un sincero gradimento per Palladino. Sullo sfondo rimane anche la candidatura di Scaloni, ancora sulla panchina dell’Argentina. Intanto in settimana ci sarà un incontro tra la Juventus e gli agenti di Felipe Anderson per concretizzare l’addio del brasiliano alla Lazio.
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