A Roma si dice spesso che in Italia ognuno si senta un allenatore esperto, ma negli ultimi giorni, la Lazio sembra essere alla ricerca del miglior infettivologo. La notizia della malaria contratta da Dia in Senegal ha animato questa pausa Nazionali, rendendola tutt'altro che noiosa. La squadra biancoceleste, però, non si aspettava di dover affrontare un problema simile proprio con uno dei giocatori chiave del modulo 4-2-3-1 di Baroni. Le condizioni di Dia sono diventate il principale argomento di discussione, tra chi sperava in un suo rientro immediato e chi immaginava un lungo periodo di recupero. L’unica certezza è che l’attaccante ha contratto la malattia e lo staff medico della Lazio, come riportato da Il Messaggero, ha dovuto prendere atto della situazione.

La diagnosi e le parole degli esperti

L'incertezza sulla data e sul luogo del contagio persiste, ma il professor Roberto Burioni, esperto virologo e immunologo, ha chiarito: «In Italia la malaria autoctona non esiste, quindi non può averla presa qui. Bisogna capire quando sono apparsi i primi sintomi, come è stata diagnosticata la malattia e quale tipo di plasmodio sia coinvolto».

Tempistiche e prospettive di recupero

Attualmente, Dia si trova in ospedale a Dakar, sotto osservazione. La Lazio spera che i risultati delle analisi giornaliere diventino presto negativi, così da permettere all'attaccante di tornare a Formello. Tuttavia, essendo i sintomi presenti solo da martedì, il timore è che il via libera richieda ancora tempo, poiché spesso occorrono almeno un paio di settimane per un recupero completo. La fretta di accorciare i tempi è comprensibile, poiché il calciatore, una volta rientrato, dovrà lavorare sul recupero fisico per contrastare gli effetti debilitanti della malattia.

Un caso analogo è quello di Christian Kouamé della Fiorentina, che impiegò poco più di tre settimane per tornare a disposizione. Questo fa prevedere che Dia potrebbe essere pronto per il big match contro il Napoli, previsto per l’8 dicembre, mentre il suo impiego nella partita contro il Bologna resta improbabile. Anche il ritorno tardivo di Castellanos dagli impegni con l’Argentina potrebbe portare Baroni a schierare Noslin e Pedro dal primo minuto.

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Aggiornamenti da Formello

Pedro è tornato ad allenarsi con il gruppo, insieme a Vecino, durante l'ultima sessione della settimana, mentre Patric ha svolto un lavoro differenziato a causa di un’infiammazione alla caviglia. La sua condizione sarà valutata martedì per stabilire un eventuale rientro. Romagnoli, invece, è stato tenuto a riposo per un colpo ricevuto, ma dovrebbe riprendere ad allenarsi regolarmente nei prossimi giorni. Baroni si è detto soddisfatto dei progressi visti a Formello, tanto da annullare l'allenamento di oggi e concedere tre giorni di riposo alla squadra.

Baroni e il suo approccio alla squadra

In una recente intervista a Lazio Style, Baroni ha spiegato la sua filosofia: «Voglio che ogni giocatore si senta valorizzato nel contesto di squadra. Preferisco essere autorevole piuttosto che autoritario, perché chi urla ha poco da spiegare. Detestavo l’incoerenza dei miei allenatori, perciò cerco di mantenere rapporti sinceri e leali».

La squadra riprenderà gli allenamenti martedì, con il graduale rientro dei calciatori impegnati con le rispettive Nazionali, tra cui spicca Guendouzi, sempre più al centro del progetto di Deschamps. «Sono maturato molto, ma resto lo stesso giocatore che dà tutto in campo», ha detto il centrocampista, aggiungendo di sentirsi a suo agio anche in posizioni più avanzate. Alla Lazio basterà che continui a mantenere un rendimento eccellente.

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