Gregucci: "Non è giusto prendersela con Baroni, la Lazio una grande occasione"
Le parole dell'ex biancoceleste sull'arrivo del nuovo allenatore in casa Lazio
Dopo le recenti dimissioni di Tudor, la Lazio ha scelto Marco Baroni come nuovo allenatore, ma questa decisione non è stata ben accolta dai tifosi, che mostrano insoddisfazione. A riguardo, l'ex giocatore della Lazio, Angelo Gregucci, ha condiviso la sua opinione sulla questione, intervenendo ai microfoni di Notizie.com.
Queste le sue parole:
“Credo che prendersela con Marco Baroni non sia giusto, lui non c’entra nulla anzi è un tecnico in gamba, preparato e che arriva da risultati buoni, soprattutto negli ultimi anni. Non sarà facile per questo ragazzo, Roma è particolare, anche se dopo tre vittorie, magari tutti allineeranno… Conosco Marco, è un ragazzo in gamba, reduce da risultati molto positivi in questi ultimi anni, per la società rappresenta l’uomo giusto ed è normale che porti avanti le sue idee, adesso va anche tutelato. Per lui è senza dubbio una grande occasione e cercherà di sfruttarla fino in fondo come è giusto che sia. Capisco i tifosi, non è facile seguire e capire quando accadono determinate cose in maniera così veloce, ma Baroni è l’ultimo a cui imputare qualcosa”.
“Il calcio è cambiato, ma qualcuno non se ne è accorto evidentemente. Gli allenatori che scelgono i nomi dei giocatori sono pochi e a meno che non ti chiami Conte o anche Gasperini, che a Bergamo ha raggiunto ed è arrivato ad un certo peso, gli altri possono chiedere le caratteristiche, mi serve biondo, riccio e alto, con la società che va e ti porta quello che crede possa andare bene rispetto alle richieste che ha fatto l’allenatore. Non so quello che è capitato con Tudor, ma se la società ha ravvisato che la maggior parte di quelli che doveva dare via erano della precedente campagna acquisti avrà fatto le proprie valutazioni in base agli investimenti che sono stati fatti e ha scelto di salutare e preservare i propri acquisti e investimenti. Non dico che sia giusto, dico solo come ragionano le società al mondo d’oggi e bisogna accettarlo”.