Lazio, Zauri: "La vittoria con il Torino ha dato slancio, con la Fiorentina è quasi un dentro o fuori. Sulla gara con il Bayern..."
Archiviato il successo della Lazio nel recupero della 21° giornata di Serie A, arrivato contro il Torino per 0-2, i biancocelesti si apprestano ad affrontare un'altra trasferta in campionato. Lunedì sera, alle 20:45, sarà proprio la squadra di Sarri a chiudere la 26° giornata, con il match importante in chiave Europa in casa della Fiorentina. Quest'oggi, ai microfoni di Radiosei, è intervenuto Luciano Zauri, ex calciatore della Lazio ma anche della Fiorentina. Queste le sue parole sulla stagione in corso e non solo della squadra biancoceleste:
"La vittoria col Toro ha dato slancio, quella con la Fiorentina in caso di vittoria staccherebbe i viola dalle zone europee e lancerebbe la Lazio. Fin dove può arrivare non si sa, fino ad oggi il cammino è stato altalenante. La vittoria in coppa è stata stimolante, ma in campionato è stata sempre lì: né alto né basso. La Lazio partiva con una spada di Damocle sulla testa, migliorare il secondo posto era impossibile e ritrovandosi da subito a rincorrere è incappata in qualche sconfitta. Probabilmente negli uomini è migliorata rispetto alla scorsa stagione. Per sua bravura la Lazio è andata avanti in coppa, quindi concentrandosi su più fronti il campionato è venuto meno. Anche gli infortuni hanno contribuito: Zaccagni c’è stato poco, Immobile a tratti. La classifica la fanno soprattutto gli attaccanti, se mancano per infortunio lo senti.
In partita un conto è quello che prepara l’allenatore e un altro quello che si fa in campo. La Fiorentina è una squadra brava a giocare a calcio, la Lazio quando è messa in condizione di ripartire in campo aperto con Felipe, Isaksen e altri è devastante. Sarri è uno che mi avrebbe insegnato tanto, è fonte di ispirazione: il suo 4-3-3 è bello da sviluppare anche per via dei giocatori che ha, come Luis Alberto. Credo che per caratteristiche Sarri abbia rimodulato la sua squadra a seconda delle esigenze. Per me la Lazio ha molto margine di crescita, se dovesse uscire dalla coppa per assurdo sarebbe un vantaggio per il campionato. Avere una settimana per preparare queste partite è utile, e la Lazio lo ha dimostrato lo scorso anno. Però testa alla Champions, che è l’obiettivo più grande.
Rispetto allo scorso anno la squadra segna meno, ma per mancanza di attaccanti dovuta agli infortuni. Anche a livello difensivo ha dovuto cambiare tantissimo fra Casale, Patric, Gila. Quando fatichi a mettere in campo giocatori con continuità poi mancano gli equilibri. I calciatori ci sono stati a tratti, la difficoltà è stata questa: ci sono giocatori che Sarri non ha mai avuto. Zaccagni non c’è stato, di Immobile non ricordo 3 partite di fila. L’anno scorso qualcuno di questi ragazzi ha dato il 110%, quindi se ora dà il 90% sembra mancare qualcosa. Sostituire Milinkovic significava investire 80-90 milioni, cosa che la Lazio non farà mai. Sono mancate quelle caratteristiche, un calciatore che spesso la risolveva sui calci piazzati o sul lancio lungo. Per forza di cose si è dovuto manovrare e giocare sul corto, in Serie A le squadre sono organizzate è difficile sorprenderle se sanno come giochi.
La Lazio deve andare a Monaco per vincere e passare il turno perché ha dimostrato di potersela giocare con tutti quando sta bene e ha modo di far male soprattutto in campo aperto. Il Bayern può soffrire in ripartenza perchè fara la partita. Con la Fiorentina è quasi un dentro o fuori, ma se l’obiettivo è quello del quarto posto bisogna andare a Firenze per cercare di vincere. In questa stagione forse la squadra che gioca meglio è il Bologna, fa un bel calcio dinamico da inizio campionato e fa tanti gol prendendone pochi.
Il problema della Lazio è che ha tutti terzini buoni, di cui l’unico mancino è Pellegrini. Chiunque tu faccia giocare la Lazio non cambia faccia, il problema è che dovendoli cambiare spesso non riesci a dargli continuità ottenendo sempre delle mezze prestazioni. Non hai una coppia di titolari, questo fa sì che il rendimento sia lontano dall’eccellenza. Gila è la rivelazione di questa stagione, è un po’ un oggetto misterioso ma ha dimostrato di valere giocando con qualità".