Massimo Maestrelli: "Emozioni bellissime. La bandiera? Avrei voluto sventolarla per tutta la partita. Su Sarri..."
Nel pomeriggio di ieri, prima del fischio d'inizio di Lazio-Spezia, è stata scritta una nuova pagina di storia biancoceleste. La Curva Sud è stata intitolata a Tommaso Maestrelli, l'allenatore che portò la Lazio a vincere il suo primo Scudetto nella stagione 1973/1974. Alla cerimonia presenti il figlio Massimo Maestrelli e i nipoti di Tommaso. Il Presidente Claudio Lotito, dopo aver tagliato il nastro insieme a Massimo, ha consegnato proprio a quest'ultimo una targa commemorativa.
Massimo Maestrelli quest'oggi, ai microfoni di Lazio Style Channel, è tornato sulla giornata di ieri, raccontando le proprie emozioni, nel ricordo di papà Tommaso:
"Quelle vissute ieri sono state emozioni grandi. Raramente accadono cose come quelle di ieri nel mondo del calcio. Una cosa bellissima, per come e dove è avvenuta, con la vittoria in campo poi. Vorrei che la Lazio sia sempre così.
Io vivo le emozioni con tanta intensità. La mia gioia è stata portare i miei figli e quelli di mio fratello alla stadio. Loro sanno chi è il nonno, quello che hanno visto ieri gli ha dato tantissima consapevolezza. Io sono diventato laziale grazie a babbo, quando tuo padre allena una squadra sei tifoso di quella squadra. Io ringrazio babbo per aver fatto la scelta giusta a quel tempo, visto che in quegli anni c'era la possibilità anche della Roma. Loro invece sono nati già della Lazio.
Babbo è stato Capitano della Roma per tre anni, rispettava i tifosi romanisti. In questa situazione le polemiche sono state al minimo, hanno riconosciuto la figura di babbo. In questo momento che stiamo vivendo, dove c'è tanta cattiveria, anche sui social, c'è stato rispetto. Penso sia la cosa più importante nella vita.
Non mi aspettavo una cosa così bella, andare sotto la curva con i miei figli e nipoti mi ha dato forza. Il giro del campo? Più andava avanti e più vedevo persone che mi salutavano, mi dicevano frasi belle, battevano le mani. Una sensazione strana, come se conoscessi tutte quelle persone. Finito il giro il cuore mi batteva più forte, ho visto la bandiera con il volto di Babbo, ed ho chiesto di sventolarla. Avrei voluto sventolarla per tutta la partita. Un'emozione bellissima.
La giornata di ieri è stata emozionate. Sono stati realizzati 4 gol, uno per ogni mio parente presente allo stadio. La partita non poteva finire in altro modo, ci sono cose scritte nel destino. Vorrei quest'anno la Lazio facesse qualcosa di importante a livello sportivo, proprio nell'anno del centenario di mio padre. Ieri ho visto anche la gioia negli occhi dei ragazzi che non hanno vissuto la Lazio di mio padre. Voglio credere in qualcosa che vada oltre la logica perché i sogni sono fatti per questo: Sarri è il condottiero giusto per portare avanti questo sogno. Ringrazio ancora la Società ed i tifosi per le emozioni di ieri".