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L’operazione per Cesare Casadei sembrava destinata a concludersi con il Torino, ma un improvviso ribaltamento di scenario ha rilanciato la Lazio. I biancocelesti, spinti dalla determinazione del giocatore, hanno preso nuovamente il controllo della trattativa. Il centrocampista italiano, da tempo monitorato dal club capitolino, secondo quanto riportato da Il Corriere dello Sport, vuole i biancocelesti di Marco Baroni.

Casadei dice no al Torino e punta alla Lazio: controsorpasso in extremis

Lunedì notte sembrava tutto perduto, ma nella giornata di ieri, i dirigenti della Lazio hanno ricontattato il Chelsea con un’offerta aggiornata: 13 milioni di euro più 2 di bonus, vicini alla richiesta iniziale di 15 milioni con una percentuale sulla futura rivendita. La proposta del Torino, sebbene valida, è risultata inferiore e non ha convinto né il Chelsea né il giocatore.

L’ultimo capitolo della vicenda si è consumato con un nulla di fatto per il club granata: l’attesa firma di Casadei è saltata. Il diesse del Torino, Davide Vagnati, rientra da Londra senza il risultato sperato.

La scelta di Casadei: solo Lazio

Fonti vicine al giocatore confermano la sua preferenza per la Lazio. Il centrocampista vede nei biancocelesti la squadra ideale per la sua crescita, un progetto in grado di offrirgli minuti e opportunità importanti. Da Formello, dopo la sfiducia di inizio settimana, filtra ottimismo: la trattativa con il Chelsea potrebbe chiudersi nelle prossime ore, complice la volontà ferrea di Casadei di vestire la maglia della Lazio.

Chelsea, Lazio e il Fair Play Finanziario

Dietro questa trattativa si cela una complessa dinamica di mercato. Il Chelsea, limitato dai regolamenti di Fair Play Finanziario, deve ponderare ogni cessione, soprattutto considerando l’ultimo slot disponibile per i prestiti. La Lazio, dal canto suo, è alle prese con i vincoli dell’indice di liquidità: servono uscite per permettere nuovi innesti.

Tra i nomi in uscita spicca quello di Gaetano Castrovilli, che ha iniziato a valutare eventuali proposte per liberare spazio. Anche il croato Toma Basic è in bilico, ma l’Hajduk Spalato, pur interessato, non ha trovato un accordo economico per concludere l’operazione.

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