Il destino ha scritto una cosa che raramente accade: la partita cade il giorno esatto dell'anniversario dei cent'anni della Lazio. Oggi celebriamo quel Lazio-Bologna del 9 gennaio del 2000. Fu una partita da brividi per tanti motivi. Mai quella volta il laziale voleva essere presente allo stadio, avere un biglietto era quasi questione di vita o di morte e all'Olimpico di Roma non entrava davvero uno spillo come si suol dire. I presenti quel giorno possono ritenersi fortunati, come se avessero partecipato attivamente alla storia della loro squadra. Quel giorno la Lazio presentò una delle maglie più belle della storia: bianca con bande sulle braccia celesti e rifiniture color oro chiaro. Un mix di eleganza e storia firmato dal brand Puma. Il resto è ancora storia, dall'amato mister Eriksson a guidarci verso lo scudetto quell'anno, alla squadra di campioni che vestivano l'aquila sul petto.

Il match

Come già detto in quella partita il pubblico laziale fu qualcosa di indescrivibile e forse un'arma a doppio taglio che ha creato fin troppe emozioni anche ai giocatori in campo. La Lazio infatti non brilla come accadeva solitamente. L'ex Beppe Signori si rende pericoloso colpendo la traversa, il Bologna sembra più libero di mente e più fluido nel giocare. I primi 20 minuti in ombra per i capitolini poi esce la qualità nel gioco e al minuto 27 arriva una occasione. La Lazio si conquista un rigore ma Sinisa Mihajlovic scivola dagli undici metri colpendo malamente la palla e mandandola alle stelle. La Lazio cresce e macina calcio, al minuto 42 eccol il vantaggio, è Nedved ad andare via sulla fascia sinistra e a trovare Marcelo Salas che di testa regala il vantaggio. Esplode l'Olimpico. Il secondo tempo inizia come il primo, il Bologna più energico e propositivo, minuto 51 ed arriva il pareggio di un ex, Kenneth Anderson, bel colpo di testa che castiga la Lazio. Da qui i biancocelesti accelerano, guardano gli spalti e capiscono che non si può minimamente rischiare di non vincere quella partita, quel giorno, in quell'atmosfera. Parte un assedio alla porta del Bologna difesa da Pagliuca ma solo al minuto 75 la Lazio ritrova il vantaggio. Sergio Conceicao pennella un cross per la testa di Nedved che di testa fa esplodere per la seconda volta lo stadio Olimpico. La squadra di casa ora devo solo mantenere il risultato ma non così non è, non smette di attaccare e a pochi minuti dal fischio finale cala il tris Fabrizio Ravanelli con un tiro non perfetto che però va ad insaccarsi all'angolino. Fu una continua giornata di festa durata 24 ore per l'intero popolo della prima squadra della capitale.

Fabrizio Ravanelli dopo il gol in Lazio-Bologna del 2000

La classifica quel giorno

La Lazio come detto prima, stava lottando per la corsa scudetto e quel giorno acciuffò la prima posizione in classifica. La vittoria dei biancocelesti con il Bologna il giorno dei cent'anni fece andare al Lazio a 34 punti, un punto sotto la Juventus con 33 poi il Parma a 31. Questo il podio il 9 gennaio del 2000 e forse in quel giorno la Lazio si rese conto che quell'anno non si poteva che vincere lo scudetto anche per riprendersi quello che l'annata precedente era stato ingiustamente tolto agli uomini di Eriksson.

ESCLUSIVA | Mudingayi: "Lazio e Bologna squadre del mio cuore. Domani mi aspetto…"