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Intervenuto ai microfoni di Radio Laziale, l'ex laterale biancoceleste Romulo Souza Caldeira ha condiviso i ricordi della sua esperienza nella Capitale, rievocando i bei momenti trascorsi con la maglia della Lazio e riservando parole al miele per l'ambiente biancoceleste. Queste le sue dichiarazioni:

Come ti è rimasta cosi addosso la Lazio?

È difficile spiegare, quando ho detto che la Lazio ti rimane dentro dicevo la verità. Quando arrivi a Roma, giochi per quella maglia e con quella tifoseria, bellissima appassionata e calda, è una cosa difficilissima da spiegare. Difficile trovare le parole giuste per spiegare quello che ho sentito, è vero che sono rimasto poco ma quei 5 mesi sono bastati per farmi diventare un tifoso laziale. Quando sono arrivato in Italia nella Fiorentina c'era ancora Mihajlović ed è stato bellissimo, poi anche a Verona è andata bene, ma la Lazio per me è inspiegabile, lo dico con il cuore, non solo per la Coppa Italia vinta, ma per le amicizie che ho fatto, per Formello, per i ragazzi che ho conosciuto come i brasiliani, Milinkovic, Immobile. Sento ancora ogni tanto il figlio di Lotito.

Su Zaccagni:

Zaccagni l'ho conosciuto a Verona, è un bravissimo ragazzo, una persona per bene e un ottimo giocatore

Non aver giocato la finale di Coppa Italia è stata un rimorso?

Ero in gioia perché la Coppa era nostra, ma quando incrociai Inzaghi gli dissi subito “Porca miseria non mi hai fatto giocare la finale” (ride n.d.r.). Volevo giocare ma sono stato benissimo comunque. Due cose mi sono dispiaciute: non essere sceso in campo nella finale e non aver giocato il derby, volevo scendere in campo a ogni costo contro l'altra squadra.

Sui giovani brasiliani e su un futuro da osservatore:

Potrebbe essere una buona idea. Io ho ricevuto recente un invito di Ronaldo il fenomeno con cui ho una bella amicizia da quando ha comprato il Cruzeiro e mi ha invitato per fare il coordinatore tecnico della prima squadra e della primavera ma volevo giocare ancora un po'. Ho iniziato a studiare per fare l'allenatore, mi vedo più sul campo. Il problema della Lazio è questo: quando i top club arrivano qua in Brasile prendono giocatori fortissimi di 15/16 anni. Perché la Lazio possa essere competitiva deve arrivare prima per pagarli meno e serve un osservatore qua in Brasile che conosca il campionato italiano e l'ambiente Lazio per integrarli da subito, per farli crescere in Brasile e poi a 18 anni portarli in Italia

Un aneddoto che ti è rimasto nel cuore

Il giorno che ho ricevuto la chiamata che la Lazio mi voleva. Mi ha chiamato Igli Tare che mi aspettavano a Formello e per me questo è stato il giorno più felice. Per quanto riguarda la tifoseria il momento più bello è tutti i giorni, perché mi scrivono tutti i giorni e sono rimasto dentro l'ambiente. Chiudere la carriera alla Lazio sarebbe bellissimo, ho fatto 6 mesi alla Lazio e vorrei fare gli ultimi 6 mesi della carriera a Roma, smetto di giocare quest'anno

Su Lotito:

A Lotito bisogna riconoscere che è molto bravo a prendere i giocatori, farli crescere e poi farli diventare dei fenomeni. È difficile in questi giorni vedere per tanti anni nella stessa squadra i giocatori, e in questo lui è bravo. Credo che stia già pianificando di farlo con i ragazzi giovani che ha preso negli ultimi due anni e poi farli rimanere a lungo nella Lazio, lo ha sempre fatto e spero che lo faccia con più maestria ancora

Un saluto a tutti i laziali:

Sarò in Italia presto, vedremo una partita in curva. Sempre forza Lazio, la prima squadra della Capitale

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