Rocco Commisso: "Non capisco perché in Italia gli stadi sono gestiti dai Comuni"
Intervistato al Corriere Fiorentino, il presidente della Fiorentina tocca vari temi, tra cui quello dello stadio
Rocco Commisso, presidente della Fiorentina, è tornato ha parlare sul “Corriere Fiorentino” toccando vari temi, tra cui uno interessante e che tocca da vicino anche i tifosi laziali, ovvero quello sullo stadio.
Tra le tante domande infatti, c'è quello sulle strutture. Il Viola Park è riconosciuto infatti come uno dei centri sportivi più belli e all'avanguardia d'Italia: “Il Viola Park resterà per sempre, credo sia il più grande regalo che io potessi fare alla città”, dice il presidente italo-americano.
Sul tema burocrazia
Nella lunga intervista, si parla di burocrazia. Due visioni distinte in quello che è il panorama statunitense e quello italiano, e questo si rifà anche su questioni come quella dello stadio:
In America, se rispetti le regole, c’è molta più libertà di agire. Alla Mediacom ogni anno investiamo 400 milioni di dollari e non ci vengono a dire serve questo permesso, quest’altro, questo ancora. Facciamo quello che si deve fare e andiamo avanti. Poi, se dovessimo infrangere le regole, è ovvio che verrebbero a chiederci conto. In Italia, invece…
Club dovrebbero essere proprietari degli stadi
Poi il tema degli stadi gestiti dai Comuni e non dai club:
Io non capisco perché in Italia gli stadi debbano essere di gestione dei Comuni. Io invece penso che debbano essere gestiti dai club.
Poi la domanda:
Che cosa perde il Comune se la gestione dello stadio è della Fiorentina e non del Comune? Specialmente se con un accordo arrivassero più soldi, sempre che questo succeda. Io non capisco come si gestiscono queste cose qui in Italia, ed è un problema, un problema grande.
Infine, sulla grande delusione di questi anni alla viola, si parla proprio di: “Stadio. Sì, lo stadio”.