Sportività è la parola all'ordine del giorno che rende la squadra di Alboni l'indiscussa protagonista del match, nonostante la sconfitta contro la Fiorentina. I biancocelesti infatti perdono il match di ritorno contro i pari età della Fiorentina per 2-1 (dopo il pareggio dell'andata) solo alla fine, quando i viola raddoppiano non lasciando più spazio alla squadra di mister Alboni che, a malincuore, vede sfumare il sogno Scudetto. La Fiorentina festeggia per aver staccato il pass per la semifinale mentre la Lazio si lascia andare a qualche lacrima di sconforto ma, nonostante ciò, gli aquilotti rendono omaggio agli avversari mettendo in scena il "pasillo de honor" prima dell’ingresso negli spogliatoi, gesto accolto dagli applausi degli spettatori. La Fiorentina è sicuramente protagonista della giornata ma, con questo gesto di sportività indimenticabile e di fair play, la Lazio non è da meno. Il tecnico Marco Alboni, intervenuto ai microfoni ufficiali del Club, dichiara il suo orgoglio verso la squadra: “Non c’era nulla di preparato, anzi era impensabile perché siamo andati a Firenze per vincere la partita e passare il turno. Ci tengo a sottolineare l’agonismo nelle due sfide dove non si sono risparmiati i colpi da ambo le parti anche perché si stava facendo calcio. Ai ragazzi va insegnato che in campo tutto è permesso, le polemiche, le entrate decise ma quando fischia l’arbitro, c’è un regolamento non scritto, che ci porta tutti di nuovo alla realtà e ad accettare il risultato. Per noi era difficile, non siamo andati avanti per un gol di differenza, c’erano tutti i presupposti per un dopo partita nervoso, ma ai ragazzi ho ricordato che fino all’ultimo secondo va onorato il campionato fatto e la maglia che si indossa. I ragazzi son stati portati là con fatica. Giustamente qualcuno iniziava a far scendere le prime lacrime, ma son stati ricompensati nel seguito, con l’ovazione della tribuna gremita da tutti i tifosi e dai dirigenti viola. Una partita che si poteva concludere con nervosismo e le classiche espulsioni del dopo gara, invece, il tutto si è concluso con sportività, lealtà e lazialità di alto livello. Il grande insegnamento è questo, i ragazzi hanno iniziato a prendere consapevolezza più tardi di ciò che avevano fatto. Il discorso alla disciplina va curato con importanza per creare un calciatore a tutto tondo e, in questo caso, hanno imparato una lezione anche a livello umano.”
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