ESCLUSIVA| L'ex Empoli Gelain: "Ricetta Sarri, ma non mi spiego alcune prestazioni discontinue. Biancocelesti con più motivazioni"
Sabato sera alle ore 21 andrà in scena l'ultimo atto di questa Serie A per Lazio ed Empoli. La sfida, che si giocherà al Castellani, vedrà i biancocelesti tentare di mantenere il secondo posto saldo tenendo l'Inter a distanza. L'Empoli, a differenza della Lazio, non ha più nulla da chiedere al campionato ma rimane un avversario ostico: basti pensare che solo poco più di una settimana fa ha battuto 4-1 la Juventus proprio nelle mura amiche. Per commentare questa sfida è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Laziopress.it l'ex giocatore dell'Empoli Ezio Gelain.
A differenza dell'Empoli, che non ha più nulla da chiedere al campionato, la Lazio cercherà di blindare il secondo posto al Castellani: riusciranno i ragazzi di Sarri?
Io penso di si, però l'Empoli ha dimostrato in queste ultime partite che può giocare tranquillo, anche se gli manca qualche ragazzo che è stato importante durante l'anno. Gioca bene e libero tranquillamente, credo possa venire fuori una bella partita, bisogna vedere quanto la Lazio ci tiene ad arrivare seconda. Sei a fine campionato dopo un anno pesante e lungo, bisogna vedere se hanno le motivazioni. Ma credo debbano averne qualcuna in più quelli della Lazio. Ma l'Empoli che gioca tranquillo ha dimostrato di essere pericoloso.
Come giudichi l'anno di Zanetti sulla panchina dell'Empoli? Daresti continuità?
Io credo che sia stato un anno eccezionale per Zanetti, perché, sentendo anche gli addetti ai lavori che sono più dentro nelle dinamiche della squadra, si diceva che era peggiorata molto rispetto allo scorso anno. Ma se andiamo a vedere, praticamente a fine febbraio era salvo. Poi ha dato un bel gioco, propositivo, e ha valorizzato dei giovani. Quello che deve fare l'Empoli. Poi anche qualche giocatore che aveva a Venezia è uscito alla grande. Un anno importante, io darei certamente la continuità.
Invece la Lazio si Sarri come la vedi?Il percorso è altalenante, ma anche nella qualità delle prestazioni. Delle volte ha prestazioni eccezionali, altre volte si perde in un bicchier d'acqua. Tra l'altro conoscendo il lavoro di Sarri, una persona quadrata che cerca di dare, per l'appunto, quadratura al suo gioco. Di solito sono solide le squadre, ma lì non so se è l'ambiente, che ad esempio è molto diverso da Empoli dove hai a che fare con giovani. Lì hai dei campioni. Sicuramente l'annata è positiva, ma è un peccato perché ha dei momenti in cui si vedono cose eccezionali, ma poi alterna continuamente durante l'anno, manca la continuità.
In quanto ex difensore ti chiedo: quale è la ricetta di questo grande salto in avanti fatto in questa stagione dalla difesa della Lazio rispetto allo scorso anno?
Io credo che la ricetta sia Sarri, nel senso che è sempre stata la sua caratteristica. Soprattutto agli inizi, io andai a vedere molti suoi allenamenti e lui lavorava moltissimo sulla fase difensiva in modo maniacale. E qui a Empoli i risultati della difesa si erano già visti. Poi quando vai in società con giocatori più affermati non è così facile tenerli lì. Però è cambiato qualcosa, magari giocatori che sono entrati nella sua mentalità e ecco che il frutto di questa solidità difensiva con un lavoro partito l'altro anno è arrivato in questa stagione.
Hai affrontato la Lazio in un periodo particolare: dal meno 9 alle retrocessioni in B. Hai qualche ricordo particolare?
Sinceramente, non mi ricordo bene. Sempre state belle partite, anche in Serie B quando era retrocessa. Però ricordi particolari non ne ho. Ricordo solo che marcai Poli alla Lazio, che poi ho rimarcato quando era a Cagliari, ci siamo ritrovati. Poi credo fossero gli anni in cui ha giocato anche Esposito a centrocampo e poi ci siamo ritrovati a Cesena con lui.
Da qualche anno non fai più l'allenatore: hai in mente di tornare?Ho avuto qualche problema di salute. Le scarpe erano già al chiodo, poi ho attaccato anche la tuta. Avrei avuto qualche possibilità. Ma i problemi che ho avuto sono stati causati dallo stress e fare l'allenatore è un lavoro in cui ce n'è molto, ora mi diverto solamente a guardarlo.