Ledesma: "La chiave di Baroni è il lavoro, all'inizio ha pagato l'esser arrivato dopo Sarri. La scelta su Cataldi..."
Queste le parole di Cristian Ledesma ai microfoni di Radio Laziale
318 presenze, 14 goal e 45 assist questi sono i numeri di Cristian Ledesma con la maglia biancoceleste tra tutte le competizioni. L'ex centrocampista di Buenos Aires viene acquistato dal club capitolino nel 2006 dal Lecce, dopo la retrocessione dei salentini, ma diventa da lì a poco uno dei pilastri della Lazio con cui vince due Coppe Italia e una Supercoppa Italiana. Al termine del cammino in biancazzurro conclusosi nel 2015, il classe 1982, dopo varie esperienze all'estero e in poi di nuovo in Italia, diviene allenatore dopo il corso a Coverciano e guida alcune panchine italiane come l'under 17 del Frosinone e l'Ascoli, prima con la Primavera poi con la prima squadra anche se per poche giornate. Nel tardo pomeriggio di oggi l'ex centrocampista laziale è intervenuto nella trasmissione radiofonica “Diario di Bordocampo” su Radio Laziale, di seguito le parole di Ledesma.
Le dichiarazioni di Cristian Ledesma a Radio Laziale
Undici rompiscatole come me non sarebbero stati un belvedere e un bel sentire. 11 Ledesma sarebbero stati un po' pesanti (ride, ndr).
Oggi sei un allenatore, è un ruolo in cui hai dovuto fare uno switch
Mi sono lasciato subito alle spalle la mia ex carriera da calciatore. Per fare l'allenatore non puoi reagire d'istinto come quando sei giocatore, devi essere freddo, devi essere più accomodante, non devi assecondare ma devi sentire, ascoltare, accentare. Con la nuova generazione non è tutto da buttare come molti dicono, i giovani danno molti insegnamenti anche a noi. Nella mia Ledesma Academy mi ha aiutato molto come avere figli di questa età.
Rivedendoti da allenatore, cambieresti qualcosa ad oggi?
Si, sono stato un bel rompiscatole, non ero facile, davo tutto e rispettavo le idee dell'allenatore, ma ero un po' testardo. Ma non lo eliminerei perché forse è stata anche la mia forza. Farei quello che cerco di fare oggi come allenatore, per far si che quella testardaggine vada a mio favore.
Molti ex centrocampisti sono diventati oggi allenatori, come nel tuo caso, secondo te perché?
Per quella che era la mia visione dentro il campo si, in quel ruolo forse vedi più cose. Moltissimi allenatori sono venuti fuori dopo aver giocato in questo ruolo forse per una visione più completa del campo. Nei primi anni quando ho iniziato a giocare l'allenatore schematizzava tutto con le freccette, il centrocampista aveva freccette ovunque.
Guardando la Lazio di oggi, qual è stata la chiave vincente di Baroni?
Baroni non si è lasciato trasportare dal momento iniziale in cui è stato annunciato, la sua chiave è il lavoro, si è tappato le orecchie e ha lavorato. Ci vedo tanto lavoro. da ex giocatore dico che quando il mister arriva con il lavoro riesce a eliminarti anche i minimi dubbi che puoi avere. Per lui questa è una grandissima opportunità.
Baroni è riuscito a conquistarsi la disponibilità della squadra
Non è facile, hanno giocato tutti, non è scontato per le dinamiche che si possono creare. Ha fatto giocare tutti non perché vuole ruotare la squadra ma perché in questo modo stanno tutti sul pezzo. C'è una competitività interna sana, che fa pensare ad ognuno “quando entro devo dare tutto sennò gioca l'altro”. Io lo sento parlare e secondo me è molto chiaro in quello che fa e alla squadra arriva chiaro il suo messaggio.
Farebbe comodo un Ledesma, un centrocampista che possa dettare i tempi?
No, penso che i due in centrocampo stiano facendo molto bene, la Lazio è una squadra fisica. In centrocampo Guendouzi e Rovella stanno facendo bene, anche Dele-Bashiru, gli danno ciò di cui Baroni ha bisogno e puntualmente riescono a farlo. Uno in più farebbe comodo perché non si sa mai cosa può succedere. Ti trovi corto se ti manca uno ma se ne hai troppi rischi di perdere qualcuno qualora non riuscissi a tenere tutti sul pezzo. Sta tutto lì. Ora le cose funzionano e stanno andando molto bene.
Castellanos inizia ad essere convocato con la Nazionale argentina significa che è un giocatore che vale
Bisogna focalizzarsi sulla sua crescita. Se viene convocato in una nazionale così, con tanti attaccanti forti, qualcosa vuol dire, sta crescendo e sta migliorando, è un giocatore da nazionale per me. Lo scorso anno stare dietro ad immobile lo ha aiutato. Bisogna notare tutti i miglioramenti che sta facendo in questo periodo. Lui partecipa tanto nel gioco e nella fase difensiva, non è vero che non arriva sfinito, sbaglia come tanti. Non ci sono tanti giocatori in Serie A con 18/20 goal a stagione. I dati di Castellanos sono molto importanti a livello generale per ciò che produce in questa squadra.
Sei stato un punto di riferimento per Cataldi, secondo te è stato un po' sottovalutato?
Non credo, Danilo quello che è diventato negli ultimi anni secondo me lo poteva diventare prima. Spero di essere stato per lui un punto di riferimento, gli voglio bene come un fratello minore. La scelta di quest'anno era giusta, la società doveva capire su chi puntare tra Rovella e Cataldi. Sono contento che sia andato in una piazza importante come Firenze.
La crescita di Rovella, che ne pensi?
Non è pulito a livello tecnico, ma si può migliorare. Non si ferma mai anche se non ha una struttura fisica importante ma si sente la sua presenza. Il centrocampo è diventato dinamico, si gioca in verticale e si attacca molto, Rovella è diventato un giocatore importantissimo. secondo me quest'anno ha sentito la fiducia della società e questo conta tanto per un giocatore.
4-3-3 oppure 4-4-2? Come si esprime meglio
I sistemi di gioco sono i principi, c'è molta più verticalità. La squadra è passata da Sarri ad un calcio diverso come quello di Baroni più diretto con un attacco continuo. In questo cambio è stato bravissimo l'allenatore e i giocatori che hanno saputo interpretare il nuovo gioco. Passare da Sarri ad un altro allenatore non è facile. È una squadra che vuole attaccare, le prime partite sono state un po' da infarto per i tifosi (ride, ndr). La difficoltà di Baroni sta nel fatto che sia venuto dopo Sarri, in un altro momento non ci sarebbe stato tutto questo clamore all'inizio.
Il cambio di giocatori che ci sono stati
Cambio generazionale importante. Il calcio va avanti, le società sono più importanti dei giocatori. Il livello anagrafico si è abbassato molto. Nessuno si aspettava questo inizio di campionato ma neanche la negatività che c'è stata all'inizio: se non fosse venuto dopo Sarri non ci sarebbe stato questo clamore. Baroni ha pagato quello, ma non è colpa sua. Godiamoci questo momento e non aspettiamoci periodi brutti.