Insulti a Maignan, individuato un tifoso: verrà bandito a vita dallo stadio. Il comunicato dell’Udinese: “ La società conferma il suo impegno contro il razzismo”
È stato individuato nella giornata di oggi il primo tifoso dell’Udinese che si è reso protagonista di insulti razzisti nei confronti di Maignan; insulti che si sono consumati durante la partita tra Udinese e Milan giocata alla Bluenergy Arena di Udine questo sabato. Alla mezz’ora del primo tempo il match è stata sospeso dopo l’annuncio dello speaker, salvo poi riprendere il gioco circa 5 minuti dopo. Il portiere francese nel mentre aveva fatto ritorno negli spogliatoi. La società di casa ha pubblicato quest’oggi un comunicato sui propri canali ufficiali dove annuncia il daspo a vita per il tifoso e condanna ogni forma di razzismo. Di seguito il la nota ufficiale:
“Udinese Calcio comunica, a valle dell’individuazione del primo responsabile dei deplorevoli insulti razzisti a Maignan, che il soggetto in questione sarà, a tempo indeterminato, bandito dal nostro stadio con effetto immediato. La società conferma il suo impegno contro il razzismo - continua il comunicato del club - e ritiene fondamentale l’applicazione di misure forti per mandare un concreto messaggio contro le discriminazioni, non solo nel calcio, ma nella società. Il Club tempestivamente, già da sabato sera, ha lavorato in stretta collaborazione con le Autorità mettendo a disposizione tutte le sue telecamere e la strumentazione d’avanguardia di cui è dotato il Bluenergy Stadium al fine di dare un riscontro rapido alle indagini ancora in corso. L’Udinese ringrazia la Questura di Udine per la collaborazione e conferma la sua fermezza nel colpire i responsabili degli insulti che infangano l’etica sportiva del club, della Regione, della città di Udine e di una tifoseria che, da sempre, sono un modello di integrazione e rispetto".
L'Udinese ribadisce l'impegno contro il razzismo nel calcio e nella società, evidenziando la necessità di misure forti e contribuendo a promuovere un ambiente sportivo rispettoso. È urgente un cambiamento culturale affinché il calcio sia un veicolo di integrazione e tolleranza, senza spazio per discriminazioni.