Il Messaggero | Lazio-Inter: Luiz Felipe-Correa, resta il gelo
Dopo il nervosismo e le scintille di sabato sera, l’aria rimane tesa. “A fine partita sono finito per saltare sulle spalle del Tucu perché è uno dei miei grandi amici. Volevo abbracciarlo e scherzare sul risultato, perché lo permette la nostra amicizia. Forse, ripensandoci, non era il momento migliore o il luogo più adatto, ma il mio gesto era innocente e non voleva essere irrispettoso né verso Joaquin né verso i suoi compagni e tifosi” ha scritto Luiz Felipe su Instagram a corredo di alcune foto con Correa. Quest’ultimo, però, nonostante l’intermediazione di Leiva non ne ha voluto sapere e ha sottolineato l’errore dell’amico con un altro post sui social. Alla fine, ci rimette solo Luiz Felipe, che si è anche visto sventolare un cartellino rosso, lasciando così in emergenza difensiva la Lazio: sia Acerbi sia Luiz Felipe, infatti, saranno squalificati contro il Verona. Se la sanzione supererà la giornata di stop, la società presenterà ricorso. Il campo di Lazio-Inter era diventato già un ring prima della discussione a fine partita, quando Felipe Anderson ha lanciato Immobile in porta nonostante Dimarco a terra. Si è scatenata una rissa sul gol e anche dopo era una caccia all’uomo nei confronti di Anderson, tant’è che Sarri ha dovuto sostituirlo. Proprio il mister ha risposto a Correa: “Ma cosa vuoi, avete continuato a giocare…”, con il Tucu che ha risposto “Proprio tu che mi pregavi di restare tutta l’estate qui a Roma…”. Anche Kolarov ci ha messo del suo con un atteggiamento intimidatorio verso i tifosi laziali in tribuna “Vi aspetto fuori”. Lautaro ha lasciato il campo quasi spaccando il plexiglass e nel tunnel ci sono stati insulti fra Reina e De Vrij-Skriniar. Era la partita del ritorno di Inzaghi, lo stesso tecnico ha riferito ad alcuni tifosi vip della Lazio “Doveva essere la partita del cuore, invece è finita così male”. In conferenza aveva difeso l’atteggiamento della Lazio e di Anderson riferendo che neanche lui avrebbe fermato il gioco, ma l’Inter non è d’accordo. Adesso, intanto, bisogna capire cosa hanno scritto Irrati e gli ispettori della Procura Federale sul referto. Lo riporta Il Messaggero.