Ledesma sul momento della Lazio: "Sono felice, ciò che fa viene risaltato poco"
Ai microfoni di Notizie.com l'ex capitano biancoceleste Cristian Ledesma ha commentato così il felice momento della Lazio, reduce dalla terza vittoria in Serie A ottenuta con quattro reti di vantaggio. Ecco le sue parole:
“Che effetto mi fa vedere la Lazio a tre punti dalla vetta della classifica? Un effetto bello. Sono felice. E come al solito ho la sensazione che ciò che fa la squadra biancoceleste venga risaltato troppo poco. Vedere giocare la Lazio è davvero divertente e si vede che alle spalle c’è un duro lavoro. Sono contento per i calciatori e per il mister".
Quanto si nota la mano di Maurizio Sarri? “Tanto. I giocatori si divertono a giocare così. Quando si esce di prima, ad un tocco, dalle situazioni difensive, si capisce che c’è tanto lavoro dietro. Dalla tv sembra tutto semplice, ma non è così. Ciò che fa la Lazio viene sempre risaltato poco. Hanno aspettato gli ultimi risultati per evidenziare i progressi della fase difensiva e dell’attacco. Ma certe cose erano evidenti già lo scorso anno”.
Dove può arrivare la squadra biancoceleste in classifica? “Vedere la Lazio così in alto in classifica è bello, ma per pensare ad obiettivi importanti è ancora troppo presto. Ma sono contento nel vedere una squadra con un’idea di gioco ben precisa”.
Conosci molto bene la piazza romana: si è passati dalla depressione post Europa all’esaltazione dopo Firenze. “Noi laziali siamo così: non abbiamo fatto in tempo a battere la Cremonese che già pensavamo a quanto sarebbe stato difficile fare risultato in Europa League. Dove può arrivare non è facile da pronosticare, ma una cosa è certa: la Lazio sta trovando continuità di risultati. E non tutti in Italia ci stanno riuscendo”.
Per molti Sarri sta raccogliendo i frutti della semina dello scorso anno “A me piace vedere le sue squadre e mi piace tantissimo ascoltarlo a fine partita. Ha una capacità di analizzare le cose straordinaria. Anche dopo la gara di Firenze un altro allenatore avrebbe parlato solo della grande vittoria. Lui ha rimarcato anche le difficoltà dei primi minuti, il gol fallito da Nico Gonzalez che avrebbe potuto riaprire la gara. Avere in cabina di regia un tecnico che sa analizzare così bene le partite è importante. Non so solo se le sue dichiarazioni sulla stanchezza post Europa League siano frutto di strategia. Ma al di là di questo, si vede che c’è un grandissimo lavoro da parte sua e tanta applicazione dei giocatori”.
Quante energie ti toglie il doppio impegno? “Tanto. Soprattutto se non hai una rosa di 17/18 titolari dello stesso livello. Ricordo l’anno che con Petkovic arrivammo ad un passo dalla semifinale. Giocare poi in campionato, a poche ore di distanza ti costringeva a cambiare tanto. Eri obbligato. Molti non si rendono conto cosa significa giocare giovedì sera, tornare venerdì alle 2 o alle 3 di notte e dopo poche ore scendere in campo e preparare le partite successive”.
Da regista, cosa ne pensi della crescita di Cataldi? “E’ cresciuto tanto. E’ maturato ed ormai è diventato un esperto in un ruolo che, fino a poco tempo fa non era il suo. Purtroppo la sua crescita non viene risaltata troppo. Mi rode a volte pensare che della Lazio e di Cataldi si parli così poco. Danilo è cresciuto tantissimo, non tanto".
Marcos Antonio sta facendo più fatica. “Sta facendo un percorso di inserimento. Sarri gli sta facendo capire i ritmi del calcio italiano. E può diventare importante perchè ha caratteristiche diverse da tutti gli altri centrocampisti”.