Tanti auguri leggenda! Ciro Immobile spegne oggi 34 candeline
Oggi saranno 34 primavere. Quanto tempo che è passato Ciro.
Nel 2016, all'età di 26 anni, Ciro Immobile si trasferisce dal Siviglia alla Lazio, affrontando il compito di raccogliere la pesante eredità lasciata da un'icona come Miroslav Klose, indiscutibilmente uno dei più grandi bomber nella storia biancoceleste. Nel corso degli anni, il tedesco aveva conquistato il cuore di tutta la piazza, creando un legame profondo con il popolo laziale e con la squadra stessa. Il suo addio al calcio giocato, segnato da una commovente Lazio-Fiorentina ,ha lasciato un vuoto significativo, e la società individuò in Ciro Immobile l'attaccante ideale per raccogliere il testimone. Da lì ebbe inizio una favola ai limiti del reale.
7 anni e mezzo dopo, il capitano biancoceleste, ha vinto una scarpa d’oro (2019/20) , 3 titoli di capocannoniere della Serie A (2017/18, 2019/20, 2021/22) ed è stato premiato 2 volte come miglior attaccante del campionato (2019/20, 2021/22). Sempre con la Lazio, ha alzato 1 Coppa Italia (2018/19), 2 Supercoppe italiane (2017, 2018) oltre a un’Europeo con la Nazionale azzurra nel 2020. In tutto ciò è diventato il topscorer biancoceleste più prolifico di sempre, con 206 reti in ogni ogni competizione. Ciro Immobile sta scrivendo la storia della Lazio, ha le carte in regola per essere definito una vera e propria leggenda del club e essere innalzato a istituzione del calcio italiano.
Chi l’avrebbe mai detto. Arrivato in punta dei piedi ancora ragazzo, con due esperienze negative alle spalle (Borussia Dortmund e Siviglia), è diventato, gol dopo gol, simbolo di una squadra e l’idolo delle folle. Adesso per lui la sfida più importante: a 34 anni non sta vivendo la sua migliore stagione in biancoceleste; per la prima volta, forse, ha percepito delle critiche da un’ambiente che non gli aveva mai rivolto una parola fuori posto. Questa è la dura vita di un attaccante, fatta di alti e bassi a cui Ciro aveva abituato tutti fin troppo bene. Ma lui lo sa cosa rappresenta questa maglia e quella fascia che porta al braccio, nel tempo gli è entrata inevitabilmente dentro la lazialità. Nonostante le condizioni fisiche che ne hanno condizionato ultimamente le prestazioni, il suo graffio è arrivato nei momenti più decisivi della stagione, segnando gol pesanti come contro la Fiorentina all’ultimo secondo o in Champions League con Fayenoord, Celtic e Bayern.
Nell’ultima sfida giocata contro il Bologna, nonostante l’esito amaro ai fini del risultato, il primo tempo ci ha regalato scintille del vero Immobile, capace di infondere una notevole vivacità nell'attacco biancoceleste. L'assist magistrale che ha piazzato Isaksen davanti alla porta è un chiaro segnale del momento di grande lucidità che sta vivendo il bomber italiano. Questo gesto dimostra che sta riacquistando fiducia e consensi all'interno dell'ambiente biancoceleste. Ora i tifosi non possono fare altro che augurarsi un rush finale giocato sui suoi livelli.
Per ora non resta che augurare tanti auguri a Ciro, capitano e pezzo di storia laziale!