La costruzione della nuova Lazio è cominciata dalla difesa. E' lì che Sarri ha lavorato per cambiare rotta, invertendola addirittura: da squadra inaffidabile a solida realtà . Dal momento in cui ha cominciato a subire pochi gol- sono passate sette giornate- la formazione biancoceleste ha cambiato pelle. E anche i risultati sono stati diversi. Alla ventunesima giornata, quando era stata sconfitta dall'Inter, la Lazio era staccata di 17 punti dalla vetta della classifica, là dove c'erano proprio i nerazzurri che dovevano anche recuperare una partita. La quarta posizione, l'ultima che vale la qualificazione alla Champions League, era occupata dall'Atalanta, avanti rispetto ai biancocelesti di 9 punti. Ora, sette partite più tardi, la Lazio ha recuperato punti sia rispetto alla capolista e sia dal posto che vale la Champions League. In queste sette partite la Lazio ha preso 14 punti, in media 2 per ogni incontro; nelle precedenti 21 giornate ne aveva conquistati 32, alla media di 1,52. Una crescita netta, che ha creato entusiasmo da parte dell'estero-i tifosi hanno ricominciato a frequentare con più assiduità lo stadio Olimpico- e soprattutto all'interno del mondo biancoceleste. La Lazio ha sempre segnato tanto, adesso ha cominciato anche a subire poco, quasi nulla. Sarri è molto soddisfatto della Lazio che sta sbocciando: perché ha acquistato stabilità, equilibrio, affidabilità. Un po' come il suo Napoli, che divertiva in attacco però era compatto dietro. E questo è accaduto nonostante le assenze, su tutte quella di Acerbi. Per il tecnico laziale conta la fase difensiva: il pressing degli attaccanti, i movimenti coordinati dei centrocampisti, i ripiegamenti degli esterni offensivi, la capacità di tenere la linea di retroguardia alta. Un insieme di fattori che permette ai biancocelesti di concedere pochi spazi e poche opportunità agli attaccanti rivali. E alla Lazio di crescere. Fonte: Corriere della Sera.

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