Il Messaggero | Lazio, Pellegrini: "Torno a casa"
Un botto quasi sul gong: «Sono felicissimo di essere tornato a casa. È un’emozione difficile da spiegare, arrivo nella squadra del mio cuore. Non ho mai provato nulla di simile nella mia vita», bisbiglia Luca Pellegrini stritolato da amici e tifosi allo sbarco alle 22.35 a Fiumicino. Appena tre ore prima (19.20) è stato depositato in Lega il suo contratto. Finisce bene stavolta la solita liturgia biancoceleste del 31 gennaio. La Lazio si riduce, come sempre, all’ultimo giorno per un colpo, nonostante il terzino sinistro fosse stato sedotto e bloccato ormai da un mese e mezzo. In teoria tutta colpa di Fares che, con il suo lauto ingaggio (1,3 milioni), paralizzava l’indice di liquidità e non liberava l’ingresso di un nuovo innesto. L’ex Spal era stato offerto a Salernitana, Bologna, Torino e Sion, ma ogni trattativa era stata boicottata dai due infortuni al crociato e da quasi due anni ai box. Ora l’ultima speranza rimane l’Alanyaspor, con il mercato turco aperto sino all’8 febbraio. Nemmeno ieri è stato sciolto questo nodo. Lotito sembrava intenzionato a non prendere nessuno senza l’uscita certa dell’algerino, aveva ricevuto a inizio mese il no di Sarri alla cessione di Hysaj e di chiunque altro avesse poi lasciato un nuovo buco in organico. Per questo sabato il presidente aveva chiuso in anticipo ogni gioco a incastro, ma ieri pomeriggio si è comunque deciso a fare un ultimo sforzo. Ovvero una fidiussione bancaria per azzerare l’indice e regalare a Sarri quel terzino sinistro promesso a fine agosto, quando aveva detto no prima ad Emerson Palmieri e poi a Reguilon: «Se ne riparlerà a gennaio». Maurizio chiedeva il costoso Parisi per tutto l’autunno, poi ha accettato Luca Pellegrini dopo Capodanno. Sarri lo ha già allenato un’estate alla Juve, inizialmente non era convintissimo perché lo vedeva più adatto al 3-5-2, ma alla fine ha dato l’ok a patto di poterci contare oltre i sei mesi del prestito, dopo averci lavorato tanto, per godere dei frutti il prossimo anno. E infatti Pellegrini arriva a titolo temporaneo dalla Vecchia Signora con diritto di riscatto fissato a 15 milioni, da ridiscutere eventualmente a giugno.
IL GESTO DI FEDE - Stamattina le visite mediche alle 8 per valutare anche un recente infortunio al polpaccio. Un paio Luca di settimane fa era già rientrato nella capitale, ma stava ormai perdendo la speranza di raggiungere Sarri a Formello. Ieri pomeriggio c’è stata una chiamata commovente con Maurizio. Pellegrini si è decurtato metà stipendio (la Juve parteciperà addirittura a coprire parte dei 750mila euro rimanenti, guadagnava 3 milioni nei primi sei mesi all’Eintracht Francoforte) pur di vestire la maglia della Lazio di cui è tifosa tutta la famiglia e lui stesso sin da bambino, nonostante sia uscito dal vivaio giallorosso: «Siamo entusiasti - conferma papà Mauro a Laziopress - perché Luca ha fatto un gesto d’amore incredibile e ha rinunciato a molto da un punto di vista economico. Io da genitore non posso che essere orgoglioso». Con Cataldi e Romagnoli si amplia insomma la colonia “ultrà”, ma anche quella degli italiani a Formello. I laziali ieri hanno invaso i suoi profili social per dargli il benvenuto, anzi il bentornato.
IL BOMBER A GIUGNO - Qualcuno però oggi storce ancora il naso perché avrebbe voluto un colpo in attacco. Lo stesso Sarri aveva invocato più rotazioni per puntare alla Champions, ma l’affondo per il vice-Immobile è di nuovo rimandato a giugno: «Non possiamo turbare l’equilibrio dello spogliatoio», aveva sottolineato Lotito. Discorso riferito soprattutto a Ciro, che però quest’estate aveva scelto Caputo come suo alter ego. La società lo ha bocciato perché ha deciso di puntare ancora sui giovani in futuro, ma non su Bonazzoli a gennaio, che pure Sarri avrebbe gradito più di Cancellieri come jolly offensivo. Ai baby però a questo punto si aggiunge il talento 20enne paraguaiano, Diego Gonzalez, prelevato in prestito gratuito con diritto di riscatto dal Celaya, club con cui ha collezionato 14 presenze e 4 gol. Affare condotto dal duo Lotito-Fabiani per la Primavera, ma il profilo è alto e non è affatto escluso il salto. Scende invece in Serie B e firma a sorpresa per il Cosenza, l’ormai 35enne Mauro Zarate, esploso in Italia proprio con la Lazio. Ancora il colpo più dispendioso dell’era Lotito. Il Messaggero/Alberto Abbate