Lazio, Flaminio

Uno dei più grandi progetti della Lazio di quest’anno non riguarda il campo, ma il possibile futuro stadio di proprietà della società: lo stadio Flaminio. Si tratta di un progetto desiderato da Lotito, il primo che se ne sta occupando, così come tutto l’ambiente Lazio. Dopo 12 giorni dal deposito del dossier Flaminio della Lazio, in Campidoglio, si iniziano a scorgere alcuni dettagli del progetto, da quelli strutturali a quelli concernenti l’impatto dell’impianto sulla città, come quotidianità e sicurezza. 

I dettagli del progetto 

Come riporta l’edizione odierna de Il Messaggero, il progetto di Lotito si configura come radicalmente diverso da quello presentato dal gruppo di imprese che include la Roma Nuoto. Quest’ultimo lascerebbe al calcio uno spazio residuale con 7500 spettatori e il resto dell’impianto dedicato ad altri sport. Al contrario, naturalmente, la proposta della Lazio amplificherebbe la vocazione calcistica che è alla base del progetto originale di Nervi. Infatti, l’idea progettuale prevede due stadi in uno: lo stadio originale in cemento armato con, al di sopra, uno stadio sospeso e più leggero, costruito con una tecnologia diversa, in acciaio, che consente di avere un ulteriore grande anello che porta la copertura. Una versione non diversa è quella che ha consentito gli ampliamenti di San Siro a Milano, stadio dove la struttura originaria è rimasta e, al di sopra di essa, sono stati realizzati un primo e un secondo anello nessuno dei quali che poggia su quello primitivo ma su strutture esterne.

La realizzazione del progetto  

Lotito si affiderà agli stessi architetti che hanno elaborato il progetto di altri stadi, come il Viola Park di Firenze, il Bluenergy di Udine o lo stadio di Tirana. Si tratta di una società assolutamente esperta nel settore: Archea Associati di Firenze, fondata da Marco Casamonti, ordinario di architettura a Genova. Studiando l’impianto fiorentino del Franchi, l’altro grande stadio di Pierluigi Nervi, sono emersi una serie di ipotesi di ampliamento che lo stesso Nervi aveva già pensato. In particolare, l’anello originale andrebbe restaurato e riqualificato per risolvere il problema dell‘ammaloramento della struttura (che risente dell’età). In più, il progetto prevede la copertura dello stadio che fungerebbe anche da elemento di isolamento acustico (utile per la vicinanza delle abitazioni all’impianto sportivo).

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