Che finimondo, questo portiere biondo. Si chiama Provedel, si legge eroe. Il Superman biancoceleste si mette il vestito e vola per salvare la Lazio dai “cattivi” spagnoli e regala ai tifosi una favola. All’ultimo pallone buono prima del triplice fischio, succede l’incredibile all’Olimpico: dopo un calcio d’angolo Luis Alberto crossa e sul secondo palo sbuca Provedel che di testa trafigge il collega Oblak. Come il 7 febbraio 2020 con la Juve Stabia contro l’Ascoli, il portiere italiano cambia ruolo e si trasforma in centravanti. Certo è che segnare in Champions, la competizione più importante per i club, ha tutt’altro sapore che farlo in Serie B. Entra la palla e parte la festa all’Olimpico, che festeggia un pareggio meritato contro l’Atletico Madrid che, per quanto fatto, non avrebbe sicuramente meritato la vittoria: nel girone E il Feyenoord invece batte il Celtic e si porta in testa.

Ma il pareggio della Lazio vale molto. È quasi una vittoria, non in classifica ma per la mentalità della squadra. La scossa della Champions e uno strepitoso Olimpico (quasi 50 mila spettatori) risvegliano l’anima della Lazio, che scende in campo con personalità, carattere e intensità. Tutto ciò che aveva chiesto Sarri alla vigilia. Ma la stagione sembra, pardon, sembrava stregata. Poi ecco Provedel e cambia tutto, chissà se si girerà anche l’intera annata. Lo si capirà sabato contro il Monza, quando la Lazio non potrà fallire dopo 3 sconfitte nelle prime 4 in campionato. Il ds Angelo Fabiani vede il bicchiere mezzo pieno: «Anche se nelle prime gare di Serie A non abbiamo raccolto quello che ci aspettavamo. Non bisogna dare giudizi affrettati, abbiamo fatto investimenti importanti». Oggi si capirà se ci sarà Pellegrini, schierato titolare ma uscito quasi in lacrime alla mezz’ora dopo una scivolata di Molina per un infortunio al ginocchio destro. Le prime reazioni non lasciano presagire nulla di buono, nelle prossime ore però si capirà meglio l’entità del problema fisico. Stava crescendo, Pellegrini, e fino a quel momento era stato uno dei migliori campo: una beffa per il laterale mancino.

La felicità dei tifosi per il pareggio in extremis amplifica l’emozione di aver riabbracciato Simeone, l’allenatore dell’Atletico che nel 2000 vinse da protagonista lo scudetto in biancoceleste. Assordanti i cori prima della partita per l’argentino, sui maxischermi viene proiettato il gol del Cholo a Torino contro la Juventus: un’atmosfera da pelle d’oca. E durante l’inno della Champions, lo striscione esposto in Curva Nord: «Roma e Lazio saranno sempre casa tua. Bentornato Cholo nostro campione». Una notte indimenticabile, insomma. Nel pomeriggio invece sconfitta per la Lazio Primavera, che ha ospitato i pari età dell’Atletico a Formello per la prima giornata della Uefa Youth League: 0-2 il punteggio finale. La Repubblica/Riccardo Caponetti Giulio Cardone

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