Proietto
Proietto

Nessuna come Eleonora Goldoni in Italia. Calciatrice e influencer da 717mila followers su Instagram, l'anno scorso è arrivata alla Lazio e ha raggiunto la promozione in Serie A: “Una stagione intensa e soddisfacente, la promozione era l'unico obiettivo”, dice Goldoni in esclusiva al Corriere dello Sport, “La differenza tra Serie A e Serie B c'è, ma la Lazio può preparare un'altra ottima annata.”

Esperienza personale

Ho vissuto tre “campionati” diversi. Sono partita forte, poi mi sono fermata per la frattura al malleolo tibiale. Ho chiuso crescendo. Il mio soprannome è “Leoncino”: papà mi chiamava “Leo” e non “Ele”, forse per il carattere. Prima di approdare alla Lazio volevo tornare all'estero, invece è arrivata la società biancoceleste che è andata oltre alle prime impressioni. Ha valutato la mia essenza, non ciò che sembro sui social. Gli altri club hanno sempre avuto pregiudizi. Sono stata vista come “una che rovina il gruppo, che pensa alle foto e ai video”. La nomea sbagliata per colpa di chi neanche mi conosce. Mi sento calciatrice al 100%. I social sono uno specchio della mia vita. Pubblico quando ho voglia, poi certo, per certi aspetti sono un lavoro.

Il successo

Tutto è nato perché condividevo il sogno e la routine negli Stati Uniti, dove giocavo e mi sono laureata in Clinical Nutrition. Sono stata convocata in Nazionale e lì è aumentata l'attenzione. Ho vissuto la Milano Fashion Week con Sinner ed è stato uno stupore continuo. Jannik è quello che si intuisce da fuori. Abbiamo riso tanto, come se lo conoscessi da tempo. Sfrutto al meglio i social. Arrivano collaborazioni e sponsorizzazioni, però mi piace anche lasciare messaggi profondi per motivare e ispirare.

Le difficoltà

Adesso sui social parlo dell'anoressia senza vergogna. Ho superato il problema, capisco e provo ad aiutare chi ne soffre. La religione fa parte di me, la presenza di Dio ti cambia la vita. Non è un argomento acchiappa-like, sono valori che ho dentro. Le critiche degli haters mi facevano soffrire, la visibilità può generare invidia e pensieri perfidi. Ora non mi toccano, ma mi dicevano “vai in cucina” o “devi fare la modella, non la calciatrice”. Non posso fare entrambe le cose?

Grassadonia e il calcio femminile

Grassadonia è come un padre. Non ha ascoltato le voci sul mio conto, mi ha apprezzato con delicatezza. Coerente e trasparente, mai avuto un tecnico così prima. 

Gianluca Grassadonia
Gianluca Grassadonia

Nel calcio femminile sono aumentate le persone competenti e le strutture stanno migliorando. Formello è un esempio. Gli sponsor e gli imprenditori, purtroppo, fanno ancora fatica ad avvicinarsi. Per gli ingaggi siamo indietro anni luce alle altre nazioni. Fra 10 anni mi vedo ancora in campo, con 2-3 bambini in tribuna e qualche trofeo vinto. Magari con la Lazio! 

Tifo Inter, sono innamorata dalle capriole di Martins. L'amore? Sono impegnata. Lui fa un altro sport.

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