Il Messaggero | Ciro l'immortale: verrà celebrato all'Olimpico prima della gara con la Juve
Diventare un Mito del gol e restare leggero come sempre. È la forza e, forse, il segreto di Ciro Immobile. Segnare gol a raffica, diventare una leggenda del proprio club, abbattere record su record, conquistare titoli personali come la Scarpa d’Oro, ma anche dirgli di tutto e di più, quando magari non fa gol e non gioca bene, come è successo durante gli Europei, dove forse si è esagerato. Ma lui, il bomber, ha sempre risposto col sorriso, mettendosi a disposizione, con umiltà e spirito di sacrificio. Per la Lazio o per la Nazionale, il centravanti entra in campo e dà tutto. Gliel’ha riconosciuto il ct Roberto Mancini, ma anche Maurizio Sarri che, senza di lui, lì in mezzo, si sentirebbe perduto. Ed è con questa leggerezza che dal 21 agosto del 2016, giorno del debutto e del suo primo gol con la Lazio a Bergamo, fino all’ultima rete dell’altra sera al Velodrome di Marsiglia, con in mezzo 26 doppiette, 5 triplette e un poker, che ha conquistato tutti a suon di reti e di prestazioni. Alla fine, il bomber e anche capitano della Lazio ha toccato la fatidica quota dei 160 gol con la maglia biancoceleste in 233 gare: 132 in campionato, 17 in Europa (5 in Champions e 12 in Europa League), 9 in coppa Italia 2 nella finale di Supercoppa del 2017. Numeri da capogiro che Ciro fa sembrare normali, quando di normale in realtà su questi dati, non c’è niente. Una media pazzesca di 0,68 gol a partita. Una quantità di gol che gli ha permesso di superare un altro Mito come Silvio Piola e di essere, ora, l’unico Re del Gol della storia del club laziale. E la cosa bella è che, da adesso in poi, ogni rete sarà un primato. In cinque anni è riuscito a mettere in fila e, piano piano, a superare campioni del calibro di Chinaglia, Signori, Giordano e Rocchi, gli ultracentenari del gol della storia della Lazio. E all’ultimo ha superato anche lui, Piola, quel nome che da anni era in cima alle classifiche della storia del club e che sembrava inavvicinabile. Ora può togliersi lo sfizio di superare sempre Piola nelle marcature dei gol in serie A, ne mancano 11, ma anche e soprattutto può superare il suo ex allenatore Inzaghi nei gol realizzati in Europa, primo a 20. E qui la distanza è più esigua, visto che ne mancano tre, con due gare da disputare con Lokomotiv e Galatasaray. Non solo gol, ma anche una grinta fuori dal comune e una incredibile tolleranza al dolore, come quel collaterale del ginocchio che gli sta dando ancora noia. Per i tifosi e i compagni di squadra è un vero esempio. Aveva promesso che avrebbe portato tutti a cena appena arrivava a 160 gol e lo farà, ma al ritorno della nazionale e prima della sfida con la Juve. Una festa che Ciro vuole organizzare per bene per ringraziare i suoi compagni, nuovi e vecchi (forse ci saranno anche Parolo e Lulic tra gli invitati). Anche l’evento che si doveva fare all’Olimpico per celebrare lo storico record, verrà rimandato alla partita con la Juve, subito dopo la sosta. Un campione come Immobile merita una cornice importante, il pensiero della società. Ciro merita un teatro e uno stadio all’altezza della situazione. È o non è il Re del Gol. Il Messaggero.