Il Messaggero | Lazio-Sarri, il vertice poi i colpi
È il giorno del vertice di mercato senza Lotito. Fabiani e Picchioni volano a Castelfranco, il presidente è ancora impegnato a Campobasso. Sarri sabato era tornato a Roma, non è riuscito a incontrarlo, ma ora non vuole più aspettare, è impaziente di costruire la nuova Lazio. Anche perché la sua lista dei desideri di fine maggio s’è quasi ridotta all’osso. Ora ci sono tanti nomi diversi sul tavolo. La talent room di Formello – costruita dal patron con due tecnici, monitor giganti e un algoritmo - ha scovato alternative e talenti da sottoporre al benestare di Maurizio. Dopo settimane di ricerca e intenso lavoro, oggi Picchioni, Fabiani e tutta la squadra di mercato incontreranno il Comandante per decidere quali sono i colpi da sottoporre poi a Lotito. Bisogna lanciare gli affondi a inizio luglio. Su Torreira non c’è dubbio: è un vecchio pallino di Sarri in regia, è tornato da mesi in cima al suo elenco, ma non ci sono conferme sull’appuntamento fissato domani con l’agente Bentancur e sul Galatasaray disposto a cedere a 10 milioni l’uruguaiano. Occhio però alle notizie in arrivo nelle prossime ore da Torino: per avere Milinkovic, la Juve sarebbe ora disposta a mettere Rovella sul piatto, forse anche dopo il rinnovo di Rabiot. Con Sergej i bianconeri hanno già un accordo da quasi 6 milioni a stagione, fra un anno potrebbero prenderlo da svincolato, ma hanno bisogno di rinforzare subito il centrocampo. Lotito però non vuole cedere al ricatto di svenderlo a 25 milioni, piuttosto sembra disposto a perderlo a zero. Si aspettavano controffensive da Milano per scatenare un’asta al rialzo, ma la chiusura rossonera per Loftus-Cheek e l’Inter concentrata su Frattesi sono un pessimo segno. Oltretutto spezzano due sogni big di Sarri (insieme a Zielinski, sondato in un blitz sotto il Vesuvio) per sostituire proprio il serbo. Ci sono ancora Gedson Fernandes e Veerman, dal Portogallo rilanciano Marko Grujic del Porto.
Nel vertice del 9 giugno Sarri aveva chiesto che si risolvessero il prima possibile le situazioni Milinkovic e Luis Alberto. Per annullare le offerte faraoniche da Qatar e Arabia, Lotito ha promesso al Mago un rinnovo a 4 milioni, e lo stesso ha fatto (a 2,5) con Pedro. Quest’ultimo conferma la sua voglia di restare alla Lazio, ma è ancora in attesa di mettere nero su bianco: «Senza parlarmi, Mourinho ha deciso di mandarmi via dalla Roma, ma questo mi ha reso più forte e mi ha fatto trovare un club che si adatta di più a ciò che cerco». Sarri però vuole anche un altro esterno. Lotito era a un passo da Berardi, ma non ha mai trovato l’intesa sulle tranche e ha lasciato tutto in standby col Sassuolo. Zaha è stato offerto, ma ha uno stipendio alto. È stato sondato Ngonge col Verona, ieri è spuntato Luciano Valente del Groningen, Fabiani e Picchioni riproporranno oggi Politano. Interesse per Hudson-Odoi e Karlsson. Sarri aveva dato priorità all’attacco, voleva Milik, Pinamonti è sempre piaciuto, ma nella lista originaria è rimasto solo Marcos Leonardo trattato col Santos. In alternativa, Picchioni e Fabiani hanno proposto Dovbyk in uscita dal Dnipro. Si punta a chiudere al massimo a 15 milioni un erede di Ciro.
PROGRAMMA - Ieri Sarri era a Coverciano, ha tenuto una lezione durante il corso di allenatori UEFA Pro. Oggi si butterà a capofitto sulla Lazio, vuole fare pressione per avere i primi innesti all’apertura del mercato. Il ritiro di Auronzo si avvicina, venerdì Derkum e l’agronomo biancoceleste voleranno ad Auronzo per un ulteriore sopralluogo al campo. Sarri vuole provare la sua nuova Lazio a partire dal 16 luglio, primo dei 4 test soft che si concluderanno il 26 contro l’NK Bravo. Ragioni di ordine pubblico hanno escluso la Reggiana dell’ex Nesta, per i tantissimi tifosi biancocelesti ad Auronzo sarebbe stata una bella reunion. Contano di più i rinforzi richiesti da Sarri per il prossimo anno. Il Messaggero/Alberto Abbate