Torna a parlare l'ex biancoceleste Senad Lulic, rimasto nel cuore di tutti i tifosi della Lazio non soltanto per il gol che ha deciso il derby più importante mai disputato nella Capitale, quello in finale di Coppa Italia il 26 maggio 2013 . Queste le sua parole ai microfoni di Radio Sei:

"Gira ancora il video della mia rete? E' bello da rivedere. Non c'è rivincita (ride, ndr). Un derby come quello? Non è mai facile andare in finale, vedremo se accadrà di nuovo. Dicevano che i miei gol, sia quello con la Roma che quello con la Juve, fossero di tibia e non di piatto (ride, ndr).

Al momento voglio stare con la mia famiglia, sono in Svizzera. Ovunque si vive bene, anche a Roma, basta sapere cosa fare. Per adesso sto bene così. Tutti i calciatori che hanno smesso non possono fare gli allenatori o i procuratori, non esiste solo quello. E' chiaro che il calcio è sempre la nostra passione e in futuro spero di fare qualcosa  in questo ambito.

La Svizzera ha accolto me e la mia famiglia dopo la guerra, per quello che ho ora ringrazio la Svizzera che per me è casa".

Senad Lulic
Fraioli

CAPITOLO LAZIO

"Ero a Monaco, in tribuna con Radu, siamo stati anche con i tifosi. Da quel momento la squadra è cambiata, per me è difficile parlarne perché sono troppo lontano, non vivo a Roma. Qualsiasi cosa dica potrei sbagliare, non posso dire cosa non è andato con Tudor o con Sarri. Guardavo la Lazio quando potevo, Sarri ha fatto un gran campionato ed un grande calcio il primo anno, poi è sempre difficile nel calcio confermarsi, il secondo anno non è stato sui livelli di quello precedente. Con Tudor è durato poco il legame, è difficile spiegare cosa sia accaduto. Baroni ha iniziato da poco, serve qualche partita per capire come andranno le cose. La Lazio ha cambiato tanto, sia calciatori che dirigenti, ma per noi resta sempre la Lazio.

Tavares? L'ho visto contro il Verona, ma lo conoscevo già prima. Ha fatto una bella partita, come gli altri. Serviva il 3a1 per stare più tranquilli.

Tornare alla Lazio?  Il calcio oggi è un po' cambiato, sono cambiati i dirigenti e tante altre cose. Ora non dico che voglio tornare alla Lazio, perché nel calcio non si sa mai cosa può succedere. Sono aperto a tutto, ma sono e sarò sempre della Lazio.

Quando smetti di giocare e torni a Roma e trovi l'affetto dei tifosi vuol dire che qualcosa hai fatto bene e lasciato. Poi i dirigenti e i presidenti cambiano, ma l'affetto della gente è ciò che mi fa tanto piacere. I messaggi dei tifosi li ricevo quotidianamente, ora con i social è più facile parlare, ancora oggi ricevo i loro ringraziamenti.

Lulic e il possibile ritorno alla Lazio

Fabiani non lo conoscevo, ci siamo visti in albergo a Monaco e ci siamo salutati. In quell'occasione ha detto che sarebbe stato bello e utile avermi nelle giovanili, ma non ci siamo mai più sentiti, non c'è stato un seguito

Con Radu mi sento, ho degli amici ma comunque preferisco il silenzio".

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