Lazio e storie di riparazioni (quasi) a costo 0: gli ultimi mercati di gennaio
Sono passati 13 giorni dall'inizio del mercato detto "di riparazione" e la situazione in casa Lazio sembra non muoversi. Esiste l'indice di liquidità, ma a Sarri questo interessa poco. Il mister biancoceleste ha bisogno di una rosa pronta e di un organico che possa rispecchiare al massimo le sue idee di calcio. Se è vero che ci vuole tempo, è altrettanto vero che servono anche i giusti elementi per portare avanti un progetto. Eppure questa sessione di mercato non ha mai visto la Lazio, negli anni, rendersi una vera protagonista. In questa occasione forse più che mai dovrebbe essere un mercato di "riparazione" a tutti gli effetti. Cosa che, stando agli acquisti fatti nelle passate stagioni, non è mai stata. Tralasciando le particolarità legate a Stefan Radu, nel 2008, e a Candreva nel 2012, diversi sono stati i flop di gennaio a costo 0 verso cui la Lazio è andata incontro. Partendo dalla stagione 12/13, in cui potevano esserci delle ambizioni Champions concrete, data la seconda posizione a -3 dalla Juventus raggiunta nella partita casalinga contro l'Atalanta con il pareggio dei bianconeri a Parma, gli unici acquisti riparatori furono Saha, data la poca attendibilità per la forma fisica di Klose, e Pereirinha. Entrambi a costo 0. Nessuno dei due lasciò il segno, tanto che il sostituto del bomber tedesco, a seguito di un suo infortunio, fu Floccari. La stagione successiva è toccato a Postiga e Kakuta, anche loro a costo 0 con la formula del prestito. Si cercava un attaccante per la stessa situazione dell'anno precedente, e un occasione come quella di Kakuta che trovò un minutaggio minimo (di poco superiore ai 20 minuti). Nella stagione 2014-2015 venne ingaggiato il solo Mauricio con la formula del prestito. L'anno successivo, dopo diverse sessioni, siamo di fronte ad un acquisto a titolo definitivo: si tratta di Vargic a 700 mila euro. Il giocatore diventerà il terzo portiere e giocherà una sola partita contro l'Inter l'ultima in casa in quella stagione, terminata 1-3 per i nerazzurri. La Lazio ingaggiò poi Bisevac e Ronaldo a costo 0. La stagione successiva non vide operazioni in entrata se non il ritorno di 3 elementi dal prestito: Crecco, Filippini e Pollace. Nel gennaio della stagione 17/18 è il turno di Caceres, acquistato dal Verona per 600 mila euro. Rimarrà a Roma precisamente un anno, fino a gennaio 2019 dove arriverà Romulo in prestito. Nel gennaio 2020, in piena cavalcata per lo scudetto, la società non effettua acquisti: una mossa che si rivelerà deleteria stando a quanto succederà con la pandemia e la necessità di giocare, poi, ogni tre giorni. Nella stagione 20-21 toccherà a Musacchio, anche lui a 0 e in rottura con il Milan. I mesi di Musacchio furono tutt'altro che da ricordare. Complice un errore in Champions contro il Bayern che gli costerà la sostituzione direttamente nel primo tempo. Il totale degli acquisti porta a un costo di 1,3 milioni nelle ultime 9 sessioni di mercato, ma nessuno degli acquisti, forse ad eccezione di Romulo dato il suo attaccamento alla Lazio, è riuscito a rimanere nel cuore dei tifosi. Quest'anno la situazione è diversa. Maurizio Sarri è stato chiaro: "La società sa che c'è bisogno di alcune mosse perché non tutti si adattano alla mia mentalità". Un nuovo allenatore, specie se della sua caratura, merita una considerazione massima all'interno della rifondazione di un progetto. Può essere l'uomo da cui ripartire, ma pur sempre in condizioni importanti.