Il Tempo | Tris Lazio sotto l’albero
La Lazio si regala un Natale sereno. Passa a Venezia (non accadeva da 74 anni) e conquista il terzo successo esterno su un campo che era costato caro a tante dirette concorrenti per l’Europa. Apre una magia di Pedro (sette in campionato), pari di Forte, nella ripresa, prima una spizzata di Acerbi su angolo di Cataldi, poi un gran gol di Luis Alberto fanno godere i biancocelesti che chiudono a 31 punti il girone d’andata. Gara gestita bene nel complesso anche se, come al solito, i biancocelesti erano riusciti a complicarsi la vita dopo il vantaggio lampo griffato dal talento spagnolo, sempre più leader tecnico della squadra. Certo, la rete del pareggio veneziano alla mezzora nasce da un clamoroso errore dell’arbitro Maresca che non ferma l’azione in partenza per un netto fallo di Vacca ma pure stavolta i biancocelesti non sono riusciti a mantenere la porta inviolata. <ET>La Lazio ha protestato, il fischietto napoletano ha convalidato, Sarri si è imbufalito.
Milinkovic & co. hanno avuto il merito di non disunirsi, hanno trovato subito il vantaggio (48’) con Acerbi che ha riscattato le ultime scivolate dialettiche. Il centrale ha segnato la seconda rete consecutiva, si è infortunato ma è rimasto stoicamente in campo negli ultimi dieci minuti con uno stiramento. Sì, perché il tecnico toscano, in una giornata in cui vengono fuori segnali di sarrismo nel pressign e nel possesso palla, aveva commesso un piccolo errore. Sul 2-1 ha, prima inserito Leiva per Cataldi, poi Lazzari e Luis Alberto per Radu e Basic ma aveva sfruttato il terzo slot delle sostituzioni mandando in campo André Anderson al posto dell’omonimo Felipe impiegato ancora una volta al centro dell’attacco per l’assenza di Immobile. Così la Lazio si è ritrovata con Acerbi fuori per un paio di minuti che è rientrato menomato posizionandosi in avanti solo per onor di firma. Per fortuna che il Venezia si è reso pericoloso solo con qualche mischia e Luis Alberto è potuto salire in cattedra. Prima ha guadagnato l’espulsione di Tessmann, poi ha chiuso il conto col 3-1, arrivato sul sesto assist in campionato di un Milinkovic in crescita. Come tutta la Lazio che ha evitato l’imboscata in Laguna e ha potuto festeggiare con tremila tifosi. Ora la sosta, tutti in vacanza con la speranza che il peggio sia passato. Sarri sta per firmare il rinnovo fino al 2025, il progetto va avanti, magari con un paio di rinforzi a gennaio. Il Tempo/Luigi Salomone