CorSera | Lazio, Acerbi è sempre un caso: Sarri chiede tranquillità
Per una sera, gli abitanti di Auronzo di Cadore si sono messi l’anima in pace. Microfoni accesi e cori a volume alto per la presentazione di una Lazio che tra due giorni tornerà a Roma dopo le prime due settimane di lavoro, ma che si è allenata facendosi trasmettere l’entusiasmo dei tifosi arrivati fin sotto le Tre Cime. Qualcuno, però, ieri Maurizio Sarri ha dovuto rimproverarlo: durante la seduta mattutina, Francesco Acerbi - e non è la prima volta che accade - è stato preso di mira da un gruppetto di persone. Sarri ha fermato l’allenamento ed è andato a ridosso della rete di recinzione: «Noi siamo qui per lavorare», le parole rivolte ai contestatori, prima di far riprendere il gioco. I giorni passano, Acerbi (comunque applaudito da tanti tifosi al momento della presentazione di ieri sera) resta ancora a disposizione, ma il suo futuro in biancoceleste appare segnato, anche perché visto il domino di difensori in giro per l’Europa ci sono diverse squadre che potrebbero avere bisogno di un centrale. La Lazio, di centrali, ne ha presi ben tre: per uno di loro, Alessio Romagnoli, l’ovazione è venuta quasi naturale.
Per l’ultimo anno, invece, Sarri avrà a disposizione Stefan Radu, che prima della presentazione all’interno del campo dello stadio Zandegiacomo aveva annunciato la volontà di chiudere con il calcio giocato alla fine della stagione appena iniziata. «Al 99% smetterò - le parole del romeno -. Non so ancora cosa farò il prossimo anno, voglio ancora divertirmi, poi penserò al futuro». Sarri, al futuro prossimo, ci pensa in ogni esercitazione: non ammette distrazioni, né cali di intensità. «Se pensate di giocare camminando vi sbagliate», ha detto a un certo punto.
Tra i più applauditi ieri sera anche Sergej Milinkovic-Savic, che con Luis Alberto, Maximiano, Casale e Romagnoli ha posato in alta quota con la maglia presentata ieri, bianca con le maniche e i pantaloncini blu. I laziali sperano possa farlo per tutta la stagione, ma lo spera anche Sarri, che ieri ha pronunciato le sue prime parole al microfono: «Grazie a tutti i tifosi, è stato un ritiro difficile e duro ma avervi qui è stato un aiuto mostruoso. Spero che l’Olimpico sia pieno». Qualche fischio per Lotito, ma anche tanti applausi: «Supportate la squadra, vi darà grandi soddisfazioni». CorriereDellaSera