Il Messaggero | Lazio, prove di resistenza senza Ciro
Trasferta pericolosa. Non trova altro aggettivo Sarri per descrivere la sfida contro l’Atalanta una volta tornato in conferenza stampa: «Loro sono forti, quando hanno palla tra i piedi giocano un calcio raffinato. Ora fanno qualcosa di diverso perché hanno altri attaccanti, ma hanno una pericolosità unica. Le squadre del Gasp se si allenano tutta la settimana senza Europa sono un problema grosso». In effetti il Comandante lo sa bene, visto che Gasperini è l’allenatore affrontato più volte in carriera (17) con un bilancio quasi in equilibrio: 5 vittorie, 8 pareggi e 4 sconfitte. Doppia missione quindi per il tecnico biancoceleste. Quella principale però sarà vincere senza Immobile, per il quale c’è uno spiraglio: «L’ho visto convinto di volere accorciare i tempi. Il piano terapeutico è di uno che si è messo a disposizione per recuperare un po’ prima». Forfait che pesa quello del capitano: «Se il PSG non avesse Mbappé sarebbe preoccupato, come il Barcellona senza Lewandowski. Se la squadra però va in difficoltà mentalmente con l’assenza di Ciro allora non è matura, e non mi piacerebbe», ma niente scuse per Sarri, più convinto di Felipe Anderson dall’inizio: «A Pedro di andare in profondità non glielo puoi chiedere, mentre a Felipe sì e con squadre così uomo contro uomo penso sia una soluzione in più. Ormai giocano tutti in questo modo quindi dobbiamo migliorare nell’espressione del nostro gioco avendo il coraggio di uscire puliti senza palle lunghe». Più indietro per il centro del tridente sia Cancellieri: «Gli manca un po’ l’attacco della porta e dell’area», che Romero: «Va poco negli spazi». Per Milinkovic invece è una questione di necessità: «A Sergej ci ho pensato, ma il rischio di fare il doppio danno è grosso». Meglio tenere il Sergente al solito posto contro la sua vittima preferita (5 gol) e chissà se toccherà a lui calciare il rigore: «Si fanno 3-4 nomi, poi va chi se la sente. Immobile è un animale da gol, quindi è giusto che quando c’è li tiri lui».
Il tecnico biancoceleste cercherà conferme al Gewiss Stadium, ma nonostante stakanovista puro, almeno un progresso se lo gode: «Mi piace che la squadra dimostra di essere maggiormente in grado di affrontare e superare le difficoltà. L’anno scorso con l’Udinese avremmo perso», salvo poi tornare cinico sui grandi numeri della difesa, la migliore della Serie A: «Le statistiche hanno senso nel lungo periodo, in dieci partite possono dipendere da mille fattori. Di certo ci farebbe comodo continuare così». L’obiettivo però è crescere ancora: «Cerco sempre l’utopia. Se penso che siamo arrivati al 100%, domani mattina faccio le valigie e vado a casa».
LE SCELTE Non dovrebbe sorprendere troppo il Comandante, alla ricerca della decima vittoria a Bergamo della storia della Lazio, seguita da 1221 tifosi. Tra i pali del 4-3-3 ci sarà ancora Provedel. Dopo un turno di riposo Patric scalpita per tornare accanto a Romagnoli nella difesa completata da Lazzari e Marusic. Sulla linea mediana vanno verso la conferma Milinkovic e Cataldi, così come Vecino, in vantaggio su Luis Alberto. Infine in attacco almeno dall’inizio toccherà a Felipe Anderson fare il falso nueve. Pedro agirà alla sua destra, Zaccagni a sinistra. Intanto il ritiro durante la pausa diventa una certezza: partenza il 13 o il 14 dicembre fino a Natale. Ora andrà solo scelta la destinazione. Le favorite restano Lagos e Valencia.
Il Messaggero.