Nel post partita di Spezia-Lazio, il giocatore biancoceleste Ciro Immobile ha parlato ai microfoni di DAZN: "Volevo tornare in campo e stare bene per esprimermi al massimo: la squadra mi mette sempre in condizione, nel primo tempo potevo fare un altro gol. Di solito sbagliavamo queste partite per presunzione dopo ottimi risultati, ma oggi siamo riusciti ad uscirne. Il mister oggi ci chiedeva di fare uno step in avanti e ora credo che siamo maturati molto. Penso alla Champions e siamo nel vivo, ma non dobbiamo guardare la classifica: tutto può cambiare e dobbiamo stare sul pezzo. Spero di fare un numero sufficiente di gol per arrivare in cima".

Il Capitano della Lazio, è intervenuto ai microfoni di Sky Sport per parlare del successo contro lo Spezia per 0-3, e del suo gol che ha aprto il match: "Mi mancava il gol, quest'anno è stato un po' così per via degli infortuni. La squadra ha sopperito bene alla mia assenza, ora voglio dare il mio aiuto per raggiungere l'obiettivo. Abbiamo messo a posto tante cose dal punto di vista difensivo, la qualità c'è sempre stata e ora ci esprimiamo al massimo, l'approccio di oggi non è stato dei migliori, lo Spezia lotta, non era semplice. Io devo mettermi a posto fisicamente e poi tornerò ad andare a mille all'ora come sempre ho fatto - conclude - E' stata solo una stagione sfortunata per il problema alla caviglia, guardo avanti, non si molla. Con la Juve avevo dato tutto, oggi ne avevo ancora un po' ma il mister ha deciso di cambiarmi e al mio posto è entrato Pedro, non uno qualunque".

Ciro Immobile, è intervenuto anche ai microfoni di Lazio Style Radio nel post partita tra Lazio e Spezia. Queste le sue dichiarazioni:

"Sono contento perché il mister ha passato una settimana a tenere alta la tensione, per via dell'ambiente che avremmo trovato e per il tipo di partita che ci aspettava. Abbiamo fatto una grande prova, di carattere e cuore, tecnicamente davvero importante. Il secondo gol bellissimo, altre azioni anche potevamo concluderle al meglio. Escludendo l'approccio che non è stato buono, il resto tanta roba.

Io credo che ci sia una crescita da parte mia anche dal punto di vista mentale. Sto facendo il massimo. Le giocate nello stretto con i miei compagni più tecnici ci aiuta molto, allo stesso tempo loro conoscono le mie caratteristiche, non vogliono snaturarmi, ma questo fa parte dell'essere squadra nel bene e nel male.

Quest'anno sono pochi, ma raggiungere la doppia cifra era importante. Mi serve fare gol per la squadra a raggiungere l'obiettivo, non cerco gloria personale, anche perché in questi anni ne ho avuta tantissima. Se arrivano i gol sono felicissimo, ma metto davanti l'obiettivo di squadra.

Il gol? E' per mio padre che ha fatto gli anni il 13 aprile, se lo merita, mi ha sempre seguito fin da piccolo come mio fratello presente anche oggi. Ho una famiglia che mi sta vicino, soprattutto quest'anno che per me è stato duro.

Con una partita a settimana abbiamo il tempo per riposare e ricaricare mentalmente. La partita è stata una battaglia vera, come sarà sabato con il Torino e tutto quelle che restano fino a fine stagione. Bisogna alzare sempre l'asticella ed avere l'attenzione al massimo. Quest'anno la nostra forza è il gruppo. Patric è entrato senza fare riscaldamento. Sono felice perché gente come lui, Marcos Antonio, Vecino anche nella scorsa, ti fanno capire che viaggiamo tutti verso lo stesso obiettivo".

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